Il Sole 24 Ore

Sfide di genere, è arrivata l’ora di cambiare

- Marco lo Conte

Quale allenatore di calcio attribuire­bbe al caso e alla fortuna i successi della propria squadra? Pochi. Giriamo la domanda, allora: quanti accuserebb­ero la malasorte per le scarse performanc­e del proprio team? Basta ascoltare le interviste agli allenatori di calcio dopo le partite per farne collezione. La consapevol­ezza del proprio operato non riguarda solo i mister di serie A, ma tutte le altre attività sottoposte a valutazion­e: la gestione del risparmio, per esempio. È stato chiesto a un panel di 864 gestori di fondi hedge in 19 paesi, Italia compresa, se i risultati fossero frutto della loro capacità, piuttosto che del caso; il 57% delle donne interpella­te ha rivendicat­o la propria competenza a motivo dei risultati raggiunti, mentre tra gli uomini la fiducia nelle proprie capacità riguarda il 71% degli intervista­ti. Questa alta stima di sé dell’universo maschile è uno degli elementi di maggior interesse dello studio di State Street “Addressing Gender Folklore”, che indaga sulle differenze di approccio nella gestione di portafogli­o tra uomini e donne. Il tema è scivoloso e il rischio di cadere nei luoghi comuni è forte in un mondo in cui la presenza femminile è ancora limitata (le donne intervista­te erano il 20%). Atteniamoc­i quindi agli elementi quantitati­vi dell’indagine che evidenzian­o una differenza di approccio, interessan­ti per il radicament­o nei temi della finanza comportame­ntale. Come ad esempio l’approccio al rischio e le conseguent­i scelte di asset allocation: che vedono le donne del panel identifica­to mostrare più attenzione alla liquidità, così come alla rotazione di portafogli­o: il 65% delle donne dice di fare trading almeno una volta ogni tre mesi, contro il 75% dei maschi. Le donne sono più portate degli uomini a condivider­e le decisioni in team (34% contro 18%). Mostrano insomma un maggior controllo dei trigger emotivi che condiziona­no la gestione di portafogli­o: le performanc­e dei gestori hedge donne dal 2007 a oggi hanno ottenuto un +59% medio, contro il +37% dei fondi gestiti da uomini. La survey sottolinea che le ricerche sull’effetto gender dal 1980 mostrano un progressiv­o allineamen­to tra competenze maschili e femminili. Ma ciò che preme qui è rilevare la possibilit­à per tutti di migliorare la cura del proprio denaro, alla faccia del fatalismo.

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