Sfide di genere, è arrivata l’ora di cambiare
Quale allenatore di calcio attribuirebbe al caso e alla fortuna i successi della propria squadra? Pochi. Giriamo la domanda, allora: quanti accuserebbero la malasorte per le scarse performance del proprio team? Basta ascoltare le interviste agli allenatori di calcio dopo le partite per farne collezione. La consapevolezza del proprio operato non riguarda solo i mister di serie A, ma tutte le altre attività sottoposte a valutazione: la gestione del risparmio, per esempio. È stato chiesto a un panel di 864 gestori di fondi hedge in 19 paesi, Italia compresa, se i risultati fossero frutto della loro capacità, piuttosto che del caso; il 57% delle donne interpellate ha rivendicato la propria competenza a motivo dei risultati raggiunti, mentre tra gli uomini la fiducia nelle proprie capacità riguarda il 71% degli intervistati. Questa alta stima di sé dell’universo maschile è uno degli elementi di maggior interesse dello studio di State Street “Addressing Gender Folklore”, che indaga sulle differenze di approccio nella gestione di portafoglio tra uomini e donne. Il tema è scivoloso e il rischio di cadere nei luoghi comuni è forte in un mondo in cui la presenza femminile è ancora limitata (le donne intervistate erano il 20%). Atteniamoci quindi agli elementi quantitativi dell’indagine che evidenziano una differenza di approccio, interessanti per il radicamento nei temi della finanza comportamentale. Come ad esempio l’approccio al rischio e le conseguenti scelte di asset allocation: che vedono le donne del panel identificato mostrare più attenzione alla liquidità, così come alla rotazione di portafoglio: il 65% delle donne dice di fare trading almeno una volta ogni tre mesi, contro il 75% dei maschi. Le donne sono più portate degli uomini a condividere le decisioni in team (34% contro 18%). Mostrano insomma un maggior controllo dei trigger emotivi che condizionano la gestione di portafoglio: le performance dei gestori hedge donne dal 2007 a oggi hanno ottenuto un +59% medio, contro il +37% dei fondi gestiti da uomini. La survey sottolinea che le ricerche sull’effetto gender dal 1980 mostrano un progressivo allineamento tra competenze maschili e femminili. Ma ciò che preme qui è rilevare la possibilità per tutti di migliorare la cura del proprio denaro, alla faccia del fatalismo.