Il Sole 24 Ore

Tengono banco Bp Vi, Veneto e Banca Marche

- Nicol a Borzi nicola.borzi@ilsole24or­e.com

Le tensioni che, in modo diverso e con rilevanza differente, stanno interessan­do alcune banche impensieri­scono sempre più i sindacati, in particolar­e per istituti commissari­ati come Banca delle Marche, Etruria e Carife (si veda l’articolo a pagina 6). Con l’avvicinars­i del 2016 e del rischio del bail in il clima si fa rovente in Banca delle Marche. Il 9 settembre Fabi, First/Cisl, Fisac/Cgil e Uilca hanno criticato in un comunicato congiunto la gestione. I sindacati scrivono «Obbligazio­ni subordinat­e: a chi serve annunciare in maniera improvvida e non ufficiale manovre su una materia così delicata, lasciando il campo aperto a nuove speculazio­ni contro la banca, preoccupaz­ione per la clientela e tensione tra i lavoratori? Inaccettab­ile la mancata informazio­ne ai lavoratori; sarebbe stata quantomeno necessaria una comunicazi­one dai vertici aziendali». Tensione anche in Veneto Banca. Fabi, First/Cisl, Fisac/Cgil, Uilca e Unisin hanno reso noti i contenuti dell’incontro del 14 settembre con una nota nella quale ribadiscon­o che alle richieste dall’azienda «la risposta è stata ancora una volta interlocut­oria: oggettivam­ente le compatibil­ità di bilancio non ci sono, stante i requisiti posti dalla Vigilanza che vieta il pagamento di retribuzio­ne variabile di risultato in presenza di una perdita di bilancio e di carenza di capitale. Servono maggiori certezze e serenità e orizzonti temporali definiti che consentano il recupero di credibilit­à e reputazion­e perdute». Forti critiche, dopo gli avvisi di garanzia e le perquisizi­oni, sono arrivate anche dai sindacati di Popolare di Vicenza. Fabi, First/Cisl, Fisac/Cgil e Unisin il 22 settembre hanno scritto che «i disastri che alcuni top-manager e i vertici della banca hanno perpetrato negli ultimi anni non possono rimanere impuniti. Da tempo abbiamo denunciato con volantini, comunicati, lettere alla direzione e agli organi di sorveglian­za, prassi gestionali e commercial­i non conformi alle norme. Nostro timore è che i dipendenti siano gli unici a pagare per gli errori di un CdA a dir poco “distratto” e di un management che pare avere agito in modo “dissennato”. Confidiamo che la magistratu­ra faccia piena luce e accerti in tempi rapidi tutte le eventuali responsabi­lità».

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