Quella blanda comunicazione delle società quotate all’Aim
L’Aim Italia inizia a perdere colpi. Nell’ormai rodato motore del mercato non regolamentato di Borsa Italiana dedicato alle Pmi, inizia a non esserci più la scintilla che ha alimentato l’afflusso sul listino milanese negli ultimi anni: circa 80 società, di cui oltre la metà approdate all’Aim nel 2014-15. Il disamore emerge in una serie di stringati comunicati (poco strombazzati) che alcune società hanno “diramato” nelle ultime settimane. Il 18 e il 22 settembre Borsa Italiana ha pubblicato due avvisi di revoca dalle quotazioni dall’Aim di Vrway Communication e Hi Real. In entrambi i casi la motivazione risiede nell’articolo 1 del regolamento dell’Aim che prevede come condizione per restare sul listino la presenza del Nomad, l’intermediario incaricato a supportare la società quotata nel mantenere un profilo adeguato di trasparenza informativa nei confronti degli investitori. Dopo due mesi di assenza di un Nomad per Vrway Communication e Hi Real, Borsa Italiana ha deciso di passare dalla sospensione alla revoca dei titoli delle società, sui siti web delle quali non c’è traccia della rispettiva cancellazione dal listino.
La stessa sorte per il momento è stata scongiurata per la società Sunshine Capital che aveva deciso volontariamente di richiedere la revoca dall’Aim. Il 17 settembre l’assemblea della società ha deciso di non approvare la revoca, per temporeggiare e dare mandato al liquidatore di trattare con due potenziali acquirenti.
Compratori dell’ultimora che potrebbero essere anche alla base della decisione di Adre Hydropower di ritirare la richiesta di pre-ammissione all’Aim inoltrata nel giugno scorso. L’avvio delle negoziazioni era previsto per il 25 settembre, ma l’11 settembre è arrivato un avviso di Borsa in bianco, che riportava solo nell’oggetto la decisione di Adre Hydropower di innestare la retromarcia. E anche sul sito della società che costruisce centrali idroelettriche non c’è alcun comunicato in merito. Plus24 ha provato a mettersi in contatto con la società, anche tramite il Nomad (Baldi & Partners Srl) ma non ha ricevuto risposta. Un silenzio che potrebbe anche celare la difficoltà di raccogliere i 6-7milioni previsti con lo sbarco all’Aim.
Cifra più o meno identica a quella che si prefigge di raccogliere il Gambero Rosso con l’approdo all’Aim previsto per metà ottobre. Nella lettera agli investitori pubblicata sul sito internet della società inizialmente era riportato che il collocamento terminava il 24 settembre. Una scadenza che successivamente è stata ritoccata e adesso riporta la data del 14 ottobre, senza specificare che si tratta di una rettifica. Il presidente della società, Paolo Cuccia, ha precisato che «non c’è stato nessun slittamento, c’eravamo posti una prima scadenza per verificare l’interesse degli investitori, ma con Borsa Italiana avevamo già concordato la tempistica di metà ottobre». Tutti esempi di una comunicazione un po’ blanda che non si addice a un mercato che vuole aiutare a crescere le Pmi e dare ossigeno all’economia reale.