La storia
01 L’AVVIO
L’avvio dell’operazione redditometro è stata complessa. Previsto da una legge di fine maggio 2010, attuato da un decreto di fine 2012, è diventato operativo solo lo scorso anno a causa della necessità di tutelare adeguatamente il trattamento dei dati personali dei contribuenti messi sotto osservazione, come ha fatto notare il garante della Privacy. Risultato raggiunto attarverso una serie di precisazioni con circolare
02 L’EVOLUZIONE
Nel tempo le priorità nella lotta all’evasione si sono differenziate: con la scelta di puntare molto di più sulla compliance e sfruttare le nuove opportunità del ravvedimento operoso «lungo». Questo non ha escluso il ricorso al redditometro, sebbene in modo meno massiccio di quanto ci si attendeva. E con una tendenza a diminuire nel corso del tempo che è stata certificata anche da parte della Corte dei conti
03 LA NUOVA FASE
Adesso si apre una nuova fase. Con il decreto appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale si guarda all’applicazione per il 2011 e per gli ani successivi
04 CHE COSA CAMBIA
Nel nuovo decreto appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale escono ufficialmente di scena le stime delle spese che erano state basate sui dati Istat, sulle quali si erano registrate molte polemiche
05 LE ALTRE NOVITÀ
Viene, poi, precisato che in presenza di informazioni afferenti a spese effettive in Anagrafe tributaria relative a elementi certi, il dato presente in Anagrafe tributaria si considera comunque prevalente rispetto a quello calcolato induttivamente. Nel provvedimento viene, infine, precisato che la quota risparmio formatasi nell’anno rileva al netto della quota non utilizzata per consumi e investimenti