«Poste Tributi del tutto estraneo alle vicende di Aipa»
pNel suo sito, Poste Tributi si presenta come “il focal point delle iniziative del Gruppo Poste Italiane nel settore della fiscalità locale”. Ma seppure abbia la potenza di fuoco del colosso statale e sia nata con l'ambizione di prendere il posto di Equitalia nella riscossione dei tributi locali, Poste Tributi non ha mai raggiunto volumi significativi. Al contrario, è rimasta uno dei tanti gnomi del settore. Con anche un problema di immagine. Perché il colosso Poste non è nel settore della riscossione da solo bensì in società consortile con una di quelle società private il cui dominus e' stato appena condannato per aver stornato denaro dei Comuni a fini personali. Ci riferiamo ad Aipa, il cui presidente, Daniele Santucci, ha avuto una condanna a tre anni e quattro mesi di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Alla vigilia della privatizzazione del gruppo Poste, questa associazione non passa certamente inosservata. Per spiegarne origine e natura il Sole 24 Ore si è rivolto telefonicamente all' Amministratore delegato di Poste Tributi Diego Cardillo.
Come mai il Gruppo Poste non ha creato Poste Tributi solo con le proprie forze e si è invece appoggiato a un soggetto esterno?
Sono scelte fatte cinque anni fa. Aipa non è entrata oggi… ed è naturale che ci siano certi determinati requisiti e certi determinati skill che forse hanno reso opportuno fare certi determinati investimenti.
Ma perché mettersi in pancia anche Aipa?
Noi non avevamo esperienza nel mondo delle gare. E abbiamo vinto certe gare, nelle quali c’era bisogno anche di aver maturato esperienze pregresse.
Dopo l’arresto di Santucci, rispetto ad Aipa è successo qualcosa in Poste Tributi? Assolutamente niente. Non mi riferisco a conseguenze giudiziarie. Chiedevo se avete preso misure particolari?
Queste vicende non ci hanno assolutamente scalfito perché non riguardavano Poste Tributi o il gruppo Poste.
Riguardavano però il socio di Poste Tributi.
Non vedo le affinità per quanto riguarda queste determinate cose… Dal punto di vista della 231 (il decreto del 2001 che ha introdotto il concetto di responsabilità amministrativa delle imprese per reati commessi da amministratori o manager, ndr), sono stati rispettati tutti i crismi possibili e immaginabili.