Casero «apre» sulla tassazione
In vista anche un intervento a favore dei minimi
Minimi, tassazione e credito d’imposta. Tre temi fondamentali per l’avvocatura, eper tutti i professionisti. Tutti affrontati dal vice ministro dell’Economia, Luigi Casero, durante i lavori della Conferenza nazionale di Cassa forense. Casero si è collegato telefonicamente con la platea (più di mille i partecipanti) e ha anticipato il contenuto di alcuni interventi ora allo studio. «In favore del lavoro autonomo - ha spiegato - vogliamo rivedere il sistema di tassazione dei minimi, per aumentare il tetto reddituale, rendere il meccanismo più semplice e conveniente e fare in modo che favorisca soprattutto i giovani professionisti che entrano nel mondo del lavoro e quelli che avviano start up professionali». Secondo Casero le professioni i sono rivelate un punto di forza del Paese e l’attuale legislatura vuole far leva proprio sulle professioni «per il bene del Paese» . Un altro tasto sensibile per Cassa forense e l’intero sistema della previdenza privata è quello legato alla tassazione delle rendite finanziarie, chel’annoscorso- dopopromesse di abbassamento - è stata portata dal 20 al 26 percento. «Questo è uno deite mis ultavolo sucuisi deve intervenire - ha ammesso Casero-. Voiavete unruolo previdenziale che non può essere allineato agli investitori speculativi. In una logica non annuale ma biennale o triennale questa situazione - haaaggiunto - può essere risolta». In effetti è stato già previsto un meccanismo di credito d’ imposta a parziale riparazione dell’aumento della tassazione per chi investe nell’economia del paese. Un tentativo un po’ fragile per coinvolgere le Casse a investire iloro ingenti capitali (solo Cassa forense ha un patrimonio che supera gli otto miliardi di euro) nel Paese. «Le professioni hanno una grande capacità di investimento - ha riconosciuto Ca- sero - che va valutata e pesata». Cassa forense ha già investito molto nel Paese, una scelta strategica approvata dagli iscritti, e moltovuole fare perchése l’Italiari parte è un bene anche per la categoria. E qualche segnale di ripresa sembra che si cominci ad avvertire. Maria Pia Camusi, direttore della fondazione Rete Imprese Italia, ha raccontato che «per la prima volta da luglio 2014 a luglio 2015 abbiamo registrato la nascita di 38mila imprese». Restano, però, alcuni problemi, come l’abnorme vicenda del lavoro nero e la burocrazia, che, come spiega l’ad di Terna Matteo Del Fante, rallenta tantissimo l’avvio della costruzione delle infrastrutture strategiche: «Dal momento in cui decidiamo un investimento - ha spiegato Del Fante - al momento in cui riusciamo a partire con i lavori passano dai 7 ai 12 anni».