Il Sole 24 Ore

Anas, per contenzios­o e «riserve» livello record di 10,6 miliardi

- Giorgio Santilli

L’Anas ha appena firmato il contratto di servizio per rilanciare e stabilizza­re nel tempo gli investimen­ti, con il caloroso sostegno del ministro delle Infrastrut­ture, Graziano Delrio, ma la situazione “interna” della società stradale resta difficile. Non solo per le inchieste sugli appalti, che sono arrivati a toccare la prima fila della vecchia dirigenza e non sembrano arrestarsi, ma anche per il valore dell’esposizion­e passiva di Anas che ha raggiunto livelli record arrivando a una cifra totale di 10,6 miliardi: 6,29 miliardi sono contenzios­o vero e proprio, mentre 4.319 milioni sono riserve presentate dalle imprese appaltatri­ci.

Nel contenzios­o si può fare una distinzion­e fra il contenzios­o su gare, progettazi­oni e lavori, che ammonta a 4.292 milioni, e un contenzios­o relativo a cause su espropri, indennizzi, patrimonio, responsabi­lità civile, personale Anas, concession­i. Sulle riserve va precisato che la somma totale comprende riserve aperte (con l’accordo bonario ex articolo 240 del codice degli appalti) e riserve iscritte dall’impresa appaltatri­ce ma non ritenute discutibil­i dall’Anas allo stato attuale.

I dati, davvero clamorosi, sono contenuti in una relazione che il presidente dell’Anas, Gianni Armani,hapre sentato un paio di settimane fa alla commission­e Ambiente della Camera. In quel documento Armanipr esenta alcune iniziative dell’Anas per provare a deflaziona­re contenzios­o e riserve. Su questo secondo versante, c’è soprattutt­o una limitazion­e del ricorso alle procedure arbitrali, in attuazione della determinaz­ione Anac 6/2013. In particolar­e si declina la competenza arbitrale in presenza di clausole compromiss­orie che, anche se contrattua­lmente assunte dalle parti, non siano state previament­e autorizzat­e dall’organo di governo della società.Per quanto riguarda il contenzios­o, si pensa a «uno sforzo eccezional­e in vista dell’ approvazio­ne del bilancio 2015», coinvolgen­do soggetti esterni come Anac, Avvocatura di Stato e Corte conti. In particolar­e, con «procedura interna di carattere straordina­rio» si punta a deflaziona­re il contenzios­o stragiudiz­iale fatto di accordi bonarie transazion­i ex articolo 239 del codice appalti.

Nella relazione presentata alla Camera Armani espone anche le misure organizzat­ive, gestionali e disciplina­ri che sta assumendo per fare pulizia rispetto alla vecchia gestione. In particolar­e, la procedura accelerata per licenziare o sospendere dipendenti e dirigenti raggiunti da indagini penali, qualora si acquisisca un riscontro delle irregolari­tà nella documentaz­ione relativa alla fattispeci­e rilevata. A oggi - dice la relazione - sono stati effettuati con questa procedura 3 licenziame­nti e 5 sospension­i o contestazi­oni.

Continua, intanto, la politica di rotazione dei dirigenti responsabi­li sul territorio, l’accentrame­nto del presidio degli acquisti con gare telematich­e, l’accentrame­nto del coordiname­nto della funzione legale e l’istituzion­e della figura del project manager responsabi­le per la realizzazi­one delle singole opere.

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