Anas, per contenzioso e «riserve» livello record di 10,6 miliardi
L’Anas ha appena firmato il contratto di servizio per rilanciare e stabilizzare nel tempo gli investimenti, con il caloroso sostegno del ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, ma la situazione “interna” della società stradale resta difficile. Non solo per le inchieste sugli appalti, che sono arrivati a toccare la prima fila della vecchia dirigenza e non sembrano arrestarsi, ma anche per il valore dell’esposizione passiva di Anas che ha raggiunto livelli record arrivando a una cifra totale di 10,6 miliardi: 6,29 miliardi sono contenzioso vero e proprio, mentre 4.319 milioni sono riserve presentate dalle imprese appaltatrici.
Nel contenzioso si può fare una distinzione fra il contenzioso su gare, progettazioni e lavori, che ammonta a 4.292 milioni, e un contenzioso relativo a cause su espropri, indennizzi, patrimonio, responsabilità civile, personale Anas, concessioni. Sulle riserve va precisato che la somma totale comprende riserve aperte (con l’accordo bonario ex articolo 240 del codice degli appalti) e riserve iscritte dall’impresa appaltatrice ma non ritenute discutibili dall’Anas allo stato attuale.
I dati, davvero clamorosi, sono contenuti in una relazione che il presidente dell’Anas, Gianni Armani,hapre sentato un paio di settimane fa alla commissione Ambiente della Camera. In quel documento Armanipr esenta alcune iniziative dell’Anas per provare a deflazionare contenzioso e riserve. Su questo secondo versante, c’è soprattutto una limitazione del ricorso alle procedure arbitrali, in attuazione della determinazione Anac 6/2013. In particolare si declina la competenza arbitrale in presenza di clausole compromissorie che, anche se contrattualmente assunte dalle parti, non siano state previamente autorizzate dall’organo di governo della società.Per quanto riguarda il contenzioso, si pensa a «uno sforzo eccezionale in vista dell’ approvazione del bilancio 2015», coinvolgendo soggetti esterni come Anac, Avvocatura di Stato e Corte conti. In particolare, con «procedura interna di carattere straordinario» si punta a deflazionare il contenzioso stragiudiziale fatto di accordi bonarie transazioni ex articolo 239 del codice appalti.
Nella relazione presentata alla Camera Armani espone anche le misure organizzative, gestionali e disciplinari che sta assumendo per fare pulizia rispetto alla vecchia gestione. In particolare, la procedura accelerata per licenziare o sospendere dipendenti e dirigenti raggiunti da indagini penali, qualora si acquisisca un riscontro delle irregolarità nella documentazione relativa alla fattispecie rilevata. A oggi - dice la relazione - sono stati effettuati con questa procedura 3 licenziamenti e 5 sospensioni o contestazioni.
Continua, intanto, la politica di rotazione dei dirigenti responsabili sul territorio, l’accentramento del presidio degli acquisti con gare telematiche, l’accentramento del coordinamento della funzione legale e l’istituzione della figura del project manager responsabile per la realizzazione delle singole opere.