Ance: inversione di rotta positiva per gli investimenti pubblici
Per gli investimenti pubblici la legge di stabilità 2016 contiene un’inversione di rotta che fa sperare i costruttori: le nuove risorse cresceranno nel 2016 dello 0,5% in termini reali e del 2,7% in termini nominali dopo una riduzione dell’8,5% nel 2015 e un taglio cumulato del 43% dal 2008 al 2015.
Il dato arriva dalla consueta e puntuale ricognizione a tutto campo che il centro studi dell’Ance fa dei contenuti e delle cifre della legge di stabilità e del bilancio dello Stato: a pesare maggiormente sull’inversione di rotta è il forte rifinanziamento a favore dell’Anas, pari a 1.200 milioni nel 2016 che diventa di 3,8 miliardi nel triennio 2016-2018. Si ritorna ai livelli pre-2010 dopo sei anni di vacche magre e magrissime, con un sostanziale azzeramento delle risorse avvenuto «in concomitanza con l’ ipotesi,mai realizzata, del pedaggi amento di tratt estradali convertibili in autostrade ». Peraltro, lo stanziamento generale si deve sommare a finanziamenti specifici per singoli interventi da 237 milioni.
Un segnale positivo, quello delle risorse, che va letto con gli altri due aspetti rivoluzionari della legge di stabilità sul versante dei lavori pubblici: la cancellazione del Patto di stabilità interno e l’accelerazione della spesa da realizzare nel 2016 attraverso la clausola di investimenti europea. Due battaglie storiche dell’Ance. Lo studio dà anzi una lettura innovativa ed estensiva della flessibilità sugli investimenti. «Secondo le valutazioni dell’Ance - dice il rapporto - l’utilizzo della clausola Ue degli investimenti, oltre all’accelerazione di alcuni progetti infrastrutturali cofinanziati dall’Unione europea, consentirà di liberare spazi di bilancio a favore del finanziamento aggiuntivo per l’Anas e il rilancio degli investimenti a livello territoriale, conseguente all’introduzione del pareggio di bilancio, con una spesa aggiuntiva di 3,5 miliardi di spesa aggiuntiva nel 2016 rispetto al 2015». L’utilizzo della clausola di flessibilità sulla spesa cofinanziata dalla Ue è, quindi, un’indicazione di principio, ma nella sostanza - per accelerare la spesa di investimenti che anche la commissione Ue a questo punto ci chiede - si potranno utilizzare anche i programmi stradali e quelli dei comuni. In effetti - nota il documento Ance - «e sui documenti di bilancio italiani, pubblicato il 17 novembre, la commissione Ue indica che verificherà con grande attenzione che l’utilizzo della clausola di fattibilità sia concretamente utilizzata per aumentare il livello degli investimenti pubblici». Paradossalmente, se la spesa per investimenti non sarà aumentata, la clausola di flessibilità potrebbe essere negata, con un effetto negativo sul disavanzo.