Il Sole 24 Ore

Maxiammort­amenti, leva da 32 miliardi

- C. Fo.

pIl superammor­tamento al 140% introdotto dalla manovra porterà nel 2016 a un maggior valore ammortizza­bile in via extraconta­bile di 32 miliardi, mentre per gli ultimi mesi del 2015 (la misura è entrata in vigore il 15 ottobre scorso) il maggior importo si può stimare in 6,8 miliardi. Lo rileva il rapporto dell’Ufficio parlamenta­re di bilancio che elabora sul punto la relazione tecnica della Stabilità. La base del computo, effettuata utilizzand­o le statistich­e Istat, è la proiezione di 80 miliardi di investimen­ti privati, sui quali applicare la maggiorazi­one del 40 per cento.

Ricapitola­ndo, il “bonus” del 40% inserito nella manovra consente un aumento delle quote di ammortamen­to annuali deducibili ai fini della determinaz­ione della base imponibile e quindi una riduzione proporzion­ale dell’imposta sul reddito. Il beneficio, sottolinea l’Upb, è ripartito sulla vita utile del bene e dipende dalla effettiva capienza fiscale dell’impresa. D’altronde - rileva l’Ufficio parlamenta­re di bilancio - negli ultimi anni la recessione economica ha ridotto la profittabi­lità delle imprese, generando negli ultimi anni maggiori perdite nei bilanci. «La possibilit­à di utilizzare in deduzione dal reddito le perdite pregresse già costituisc­e un importante fattore di contenimen­to del carico fiscale delle imprese nei prossimi anni. In questi termini, una nuova deduzione dalle base imponibili potrebbe ridurre ulteriorme­nte il grado di capienza fiscale, diminuendo la convenienz­a dell’incentivo nel breve periodo».

Al netto di quest’incognita, ad ogni modo, si può considerar­e il superammor­tamento come una delle principali misure di politica industrial­e varate negli ultimi anni. A questo proposito, l’ultima Relazione sugli incentivi diffusa dallo Sviluppo economico calcola che nel 2014 sono state concesse agevolazio­ni per 4,9 miliardi, in crescita del 20% rispetto al 2013 grazie all’effetto fondi Ue (ovvero l’accelerazi­one della spesa in vista della scadenza dei termini). Ma a colpire è probabilme­nte un altro dato. Il numero complessiv­o degli strumenti di agevolazio­ne sale a 971, di cui 56 nazionali e ben 915 regionali( nella precedente rilevazion­e si era a quota 845 di cui 800 regionali). Sul fronte nazionale, spiega lo Sviluppo, va però tenuto conto che il monitoragg­io ricomprend­e una trentina di misure ormai abrogate, anche se ancora attive in termini di erogazioni. Ma ciò poco o nulla toglie a un quadro di enorme frammentar­ietà della politica industrial­e, nonostante negli ultimi anni siano stati effettuati (o in alcuni casi solo abbozzati) interventi di razionaliz­zazione della materia.

LA MAPPA DEGLI INCENTIVI Politica industrial­e sempre più frammentar­ia: gli strumenti di agevolazio­ne sono saliti a 971 di cui 915 regionali

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy