L’arredo lancia la campagna Usa
Il 2 e 3 dicembre a Miami primo grande incontro con architetti, buyer e filiera per la promozione dei prodotti Crescita da Paese emergente con volumi da mercato maturo: export a un miliardo
pIn tempi di continue incertezze sul piano geopolitico e di ripresa ancora lieve del mercato interno, le buone notizie che arrivano dalle esportazioni verso gli Stati Uniti rappresentano Un punto fermo per le aziende italiane dell’arredamento.
Dopo la crescita messa a segno nel 2014 (+14%), che ha riportato i valori delle vendite di mobili oltreoceano quasi ai livelli pre-crisi (718 milioni, contro i 750 del 2008), nell’anno in corso la tendenza positiva si è ulteriormente rafforzata: nei primi otto mesi del 2015, secondo gli ultimi dati riferiti da FederlegnoArredo (Fla), l’export di tutta la filiera legno-arredo verso gli Stati Uniti ha superato i 746 milioni di euro, quasi il 25% in più dello stesso periodo 2014. «Se questi ritmi si confermeranno anche nell’ultimo scorcio dell’anno – spiega l’amministratore delegato di FederlegnoArredo Eventi Giovanni De Ponti – il settore arredo potrebbe chiudere il 2015 sfiorando il miliardo di euro di vendite negli States».
Non stupisce dunque l’attenzione che il sistema del mobile sta rivolgendo a questo mercato. Che cresce a ritmi paragonabili a quelli dei Paesi emergenti, ma ha i valori importanti di un mercato maturo. Sono oltre 200 le imprese italiane del comparto presenti negli Usa con almeno una sede operativa (commerciale, logistica o showroom). Prendendo in considerazione l’intera filiera del legno-arredo, gli Usa sono il quarto mercato, cresciuto del 26% tra gennaio e luglio 2015, secondo solo all’Arabia Saudita (+45%), in un contesto globale generalmente positivo per l’export del comparto (+6% nei primi sette mesi dell’anno). In collaborazione con l’agenzia Ice e il ministero per lo Sviluppo economico, FederlegnoArredo ha perciò avviato un percorso di promozione del made in Italy su quel mercato che, sul modello di quanto avviene in Cina (si veda articolo in basso) non si limita a missioni B2B o alla partecipazione a eventi fieristici, ma si struttura in una presenza articolata e continuativa di servizi per il sostegno alle imprese (consulenza, supporto logistico e normativo, accordi con la grande distribuzione…). «Abbiamo aperto diversi canali – spiega De Ponti -. Nei prossimi giorni incontreremo le aziende per individuare le loro priorità e per fine anno vogliamo mettere a punto il piano che caratterizzerà la nostra presenza negli Usa».
Gli studi a disposizione indicano che la spinta all’acquisto di design made in Italy da parte degli statunitensi è tutt’altro che esaurita o limitata al rafforzamento del dollaro sull’euro. Alle spalle ci sono un’industria dell’edilizia in forte ripresa (+4% nel 2014 e un +9% stimato a fine 2015) e un interesse crescente per l’arredamento di qualità. Le importazioni di mobili da parte degli Stati Uniti hanno superato lo scorso anno i 29 miliardi di euro e l’Italia è il quinto fornitore del Paese, dopo Cina, Messico, Canada e Vietnam.
«La nostra priorità - aggiunge l’ad di Fla Eventi - è adesso aumentare decisamente il numero di operatori americani al prossimo Salone del Mobile di Milano», dove la pattuglia statunitense è da sempre nutrita, ma il potenziale di crescita è ancora elevato. All’interno di questa strategia rientra l’evento organizzato da Fla a Miami, in collaborazione con Ice, dal 2 al 6 dicembre, all’interno della manifestazione Design Miami/ Art Basel, che ogni anno richiama nella città della Florida i principali operatori internazionali del settore, in particolare dal Nord e Sud America. Una grande mostra-evento sul design made in Italy, ospitata al Pérez Art Museum, non solo per far conoscere ai visitatori la storia e le icone del nostro design, ma anche per creare occasioni di incontro con gli operatori e intrecciare contatti di natura professionale. Miami è del resto una città strategica per il sistema del mobile, caratterizzata da una forte crescita economica e dalla capacità di attrarre investimenti e capitali, e offre inoltre alle aziende un hub logistico e culturale ideale per penetrare il mercato Usa. Mercato che, ricorda De Ponti, offre opportunità non solo nelle aree dove tradizionalmente le esportazioni sono consolidate – come New York e la costa Est in generale – ma anche negli stati interni, dal Texas all’Arizona, fino alla costa Ovest, in particolare a San Francisco e il Nord della California.
LE IMPRESE De Ponti (Fla Eventi): la nostra priorità è aprire nuovi canali e aumentare il numero degli operatori al Salone di Milano