Un colpo ai valori della rinascita del Sud
Èstato un avvertimento? Un vendetta? Una rapina finita male? Qualunque cosa sia stato, anche un tragico scambio di persona, il ferimento alle gambe di Ciro Moccia avvenuto nella notte di venerdì, è una pessima notizia, l’ennesima, per Napoli e il Mezzogiorno. Qualcosa che va anche aldilà di un atto di violenza nei confronti di un giovane uomo e di un giovane impreditore.
Moccia è un pastaio di terza generazione che incarna il faticoso percorso di rinascita e rilancio del Mezzogiorno. Una famiglia che ha saputo far crescere uno dei business italiani più tradizionali e che ha saputo farlo rifiorire dopo la crisi. Con gli strumenti più semplici e allo stesso tempo più moderni che un’impresa del food italiano può adoperare: qualità del prodotto, marchio, marketing, filiera, rapporto stretto e coerente con il territorio e i collaboratori.
“La fabbrica della pasta”, il marchio di Gragnano della famiglia Moccia incarna tutti questi valori e li porta nel mondo partendo da una terra difficile, spesso disperata. Uno di quei casi che, senza enfasi, si può definire da manuale.
I colpi di arma da fuoco hanno colpito questo bersaglio. Non possiamo rassegnarci all’ineluttabilità del male e assuefarci all’inevitabile. Il Mezzogiorno non ha bisogno di colpi di arma da fuoco esplosi al buio ma di uomini e imprenditori come Moccia.