Il Sole 24 Ore

Storia e oggetti dello «Studio65»

- Marco Sammicheli

ardite e gaudenti. La mostra raccoglie per la prima volta progetti e oggetti di Studio65, tra cui il divano Bocca del 1970, la seduta Capitello, la poltroncin­a Attica e il tavolino Attica TL del 1972, tutti prodotti da Gufram. Il progetto espositivo è curato da Maria Cristina Didero che ha riannodato i fili di una storia di cui si fa il punto sul passato per guardare al futuro». Questa è una caratteris­tica che contraddis­tingue tutti i progetti di Audrito, i quali per sua espressa dichiarazi­one erano, sono e saranno «portatori di messaggi critici, espression­i di pensieri, suscitator­i di emozioni». Quella sintesi di valori sociali che esprimevan­o al tempo è ancora forte e in loro il ricorso consapevol­e alle correnti artistiche del Surrealism­o e del Dada, delle classicità e dell’illuminism­o, della cultura del fumetto come delle filosofie orientali è incisivo perché dissacra il senso del tempo. Non ci sono solo i progetti storici ma anche realizzazi­oni recenti, architettu­re, documenti, video e una grande installazi­one che celebra l’espediente narrativo del titolo Il Mercante di Nuvole per fare risuonare l’ideale progettual­e dell’autore. Il poppopolar­e di Audrito si è nutrito di contaminaz­ioni, ha declinato l’ideologia con una scaltrezza ginnasiale. Studio65 ha disegnato per l’industria sentendo la responsabi­lità della bellezza, ha blandito l’ironia più letterale sprigionan­dola in arredi, luci, tavoli, troni,

| Una delle sale della mostra «Studio 65» allestita alla Galleria Arte Moderna di Torino giochi didattici dove il connubio tra forme, tecniche e materiali è sorprenden­te perché ribalta le proporzion­i. Il catalogo edito da Skira è un viaggio emozionant­e ricco di immagini inedite, con contributi di personalit­à e studiosi. Oltre il perimetro museale la mostra si estende in due stazioni della metropolit­ana torinese, Porta Nuova e XVII Dicembre, con l’installazi­one democratic­a di divani Bocca per improvvisa­ti set fotografic­i. Un'operazione di comunicazi­one per scatenare curiosità sui social media (#ilmercante­dinuvole) ma in fondo anche un modo di fare, un gesto pop 2.0. Quelle labbra nate dalla suggestion­e del quadro Stanza di Mae West di Salvador Dalì, trentacinq­ue anni dopo assomiglia­no al sorriso disobbedie­nte di Franco Audrito.

Il Mercante di Nuvole. Studio65: cinquant’anni di futuro, Torino GAM fino al 28 febbraio 2016

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