«La miniera dei big data»: come i grandi archivi cambiano la nostra vita
I dati che produciamo ogni giorno diventano il nuovo oro nero. Come?
Chiunque si porti in tasca un cellulare lascia tracce su qualche computer che registra i suoi spostamenti, le sue chiamate e l’uso che fa dell’internet mobile. Se compra qualcosa l’acquisto si fissa in altri computer che registrano le sue scelte d’acquisto. Se va sul web per conversare con gli amici, c’è un computer che lo vede e se lo ricorda. Tutta questa massa di dati e molti altri ancora sono memorizzati in forma digitale, dunque possono essere elaborati. I confronti tra i fatti così registrati, le correlazioni tra i fenomeni, le analisi algoritmicamente possibili sui dati hanno rivitalizzato il data mining e creato la nuova frontiera dell’analisi dei big data. Servono, come si sa, alle grandi piattaforme internettiane per personalizzare la pubblicità. Ma servono a molto altro: alle assicurazioni che tentano di ottimizzare i loro rischi e i premi che chiedono ai clienti; alla grande distribuzione per razionalizzare i rifornimenti ai punti vendita; alle telecomunicazioni e alle altre grandi infrastrutture per programmare i loro investimenti; alle società di ingegneria per usare la simulazione nel test dei prodotti che progettano; alle aziende che producono macchine ad alta tecnologia e hanno bisogno di prevedere le necessità di manutenzione; e così via. I big data superano la scarsità di dati dell’epoca delle analisi statistiche a base di costosi campioni della popolazione da intervistare. E generano una conoscenza di grandissima portata innovativa. Capace di modificare un gran numero di settori industriali e dei servizi. L’esperienza dei laboratori universitari, delle aziende e delle organizzazioni più avanzate in questo campo è molto istruttiva. E sarà raccolta nel prossimo numero di “Lezioni di futuro”, la serie di quaderni settimanali dedicati alle grandi filiere innovative contemporanee.
Seguirà il quaderno sul mondo delle nanotecnologie dove nascono materiali sorprendenti. E poi la sharing economy che sta abilitando la collaborazione tra le persone per condividere risorse materiali e immateriali. E ancora la genetica e che apre nuovi scenari alla meticina personalizzata. E poi ancora il cambiamento climatico e le sue implicazioni sul piano dell’organizzazione della produzione, della distribuzione, del consumo. Seguirà la grande tematica dell’industria 4.0 con la riorganizzazione della produzione nel contesto digitalizzato. E così via.
Nel riquadro qui sotto si trova il programma completo della serie. Pensata per dar conto dei principali ambiti generativi per l’innovazione. Che accelerano e convergono. E in questo modo moltiplicano le loro conseguenze sull’insieme della società e dell’economia. Per le imprese e per le famiglie è decisivo prepararsi. Le “lezioni di futuro sono pensare per servire a questo. Senza pretese, ovviamente, di esaustività. E con tutta l’umiltà che è di rigore di fronte a tematiche tanto complesse. Ma nella speranza di potere almeno essere utili a diffondere l’informazione al di fuori del mondo degli addetti ai lavori.