Un presidente ad «Interim»
Gli inciampi bresciani di Franco Polotti (Ubi), il conflitto con gli ex soci, gli affidamenti e le società schermate
Quando un legame di amicizia e d’affari si spezza, oltre agli stracci, spesso volano le carte. E quando a volare sono le carte, la situazione può diventare delicata, specie se ci sono di mezzo una banca, molto denaro, affidamenti in potenziale conflitto d’interesse e inchieste della magistratura in corso. I due litiganti sono Franco Polotti, imprenditore siderurgico (Ori Martin da cui ha rassegnato da poco le dimissioni), immobiliarista e presidente della Fondazione Zaleski, ex presidente del Banco di Brescia, attuale presidente del Consiglio di Gestione di Ubi Banca, nonché membro apicale della Associazione Banca Lombarda e Piemontese presieduta da Giovanni Bazoli.
Dall’altra parte c’è Antonio Bertoni, nome noto a Brescia per le attività edili e per essere stato presidente della storica cooperativa Centro studi La Famiglia (oggi in liquidazione), fondata nel ‘53 dal Don Bosco bresciano Padre Ottorino Marcolini. Polotti e Bertoni un tempo amici e soci ora se le danno di santa ragione. Origine del dissidio? Una serie di operazioni finite male. In particolare una di queste rischia di trasformarsi in un’autentica seccatura. Per entrambi. Ma soprattutto per Polotti che, per la vicenda, è indagato dalla procura di Bergamo nell’ambito di una più vasta inchiesta su Ubi per presunte irregolarità nella governance.
Si tratta di una serie di affidamenti per complessivi 16,5 milioni concessi dal Banco di Brescia, allora presieduto da Polotti, alla coop La Famiglia per l’edificazione di un fabbricato. Su un terreno che, questo è il punto, era all’epoca dei fatti di proprietà di una delle società di Polotti e di Bertoni (la Interim Srl). Il progetto sarebbe stato realizzato da un’altra società: la Edilbeta, controllata al 51% da un’altra società di Bertoni, la Brixia Holding, e al 49% partecipata da Unione Fiduciaria, la società fiduciaria delle banche popolari.
l’assemblea infuocata
A un certo punto però i rapporti tra i due si interrompono. E presto si arriva alla resa dei conti. E qui si arriva alle carte, o meglio, ai verbali dell’ultima assemblea dei soci (il 30 giugno 2015) della Interim Srl, controllata all’epoca dalla Mar.bea (Polotti) e dalla Brixia holding (allora Bertoni. La seduta è aperta dal presidente Davide Frugoni che dopo avere dato lettura dell’ordine del giorno, esordisce lanciando più d’una stoccata alla famiglia Bertoni. Denuncia la difficoltà a stilare il bilancio a causa della «totale mancanza di collaborazione» di un dipendente e del «boicottaggio del consigliere Sergio Bertoni» (figlio di Antonio). Dopo un elenco di dettagli tecnici, prende la parola, leggendo una lettera di Bertoni senior, l’avvocato Vittorio Minervini.
Che contrattacca. Recita il verbale: «In merito alle parti correlate il sottoscritto (Antonio Bertoni, ndr) non ha mai omesso la dichiarazione di essere socio al 51% di Edilbeta per il tramite di Brixia holding, a differenza del rag. Polotti il quale ha sempre omesso di dichiarare la propria partecipazione a mezzo di Unione Fiduciaria». Il verbale è sin troppo chiaro: dietro l’intestazione fiduciaria del