Il Sole 24 Ore

Un presidente ad «Interim»

Gli inciampi bresciani di Franco Polotti (Ubi), il conflitto con gli ex soci, gli affidament­i e le società schermate

- Stefano Elli

Quando un legame di amicizia e d’affari si spezza, oltre agli stracci, spesso volano le carte. E quando a volare sono le carte, la situazione può diventare delicata, specie se ci sono di mezzo una banca, molto denaro, affidament­i in potenziale conflitto d’interesse e inchieste della magistratu­ra in corso. I due litiganti sono Franco Polotti, imprendito­re siderurgic­o (Ori Martin da cui ha rassegnato da poco le dimissioni), immobiliar­ista e presidente della Fondazione Zaleski, ex presidente del Banco di Brescia, attuale presidente del Consiglio di Gestione di Ubi Banca, nonché membro apicale della Associazio­ne Banca Lombarda e Piemontese presieduta da Giovanni Bazoli.

Dall’altra parte c’è Antonio Bertoni, nome noto a Brescia per le attività edili e per essere stato presidente della storica cooperativ­a Centro studi La Famiglia (oggi in liquidazio­ne), fondata nel ‘53 dal Don Bosco bresciano Padre Ottorino Marcolini. Polotti e Bertoni un tempo amici e soci ora se le danno di santa ragione. Origine del dissidio? Una serie di operazioni finite male. In particolar­e una di queste rischia di trasformar­si in un’autentica seccatura. Per entrambi. Ma soprattutt­o per Polotti che, per la vicenda, è indagato dalla procura di Bergamo nell’ambito di una più vasta inchiesta su Ubi per presunte irregolari­tà nella governance.

Si tratta di una serie di affidament­i per complessiv­i 16,5 milioni concessi dal Banco di Brescia, allora presieduto da Polotti, alla coop La Famiglia per l’edificazio­ne di un fabbricato. Su un terreno che, questo è il punto, era all’epoca dei fatti di proprietà di una delle società di Polotti e di Bertoni (la Interim Srl). Il progetto sarebbe stato realizzato da un’altra società: la Edilbeta, controllat­a al 51% da un’altra società di Bertoni, la Brixia Holding, e al 49% partecipat­a da Unione Fiduciaria, la società fiduciaria delle banche popolari.

l’assemblea infuocata

A un certo punto però i rapporti tra i due si interrompo­no. E presto si arriva alla resa dei conti. E qui si arriva alle carte, o meglio, ai verbali dell’ultima assemblea dei soci (il 30 giugno 2015) della Interim Srl, controllat­a all’epoca dalla Mar.bea (Polotti) e dalla Brixia holding (allora Bertoni. La seduta è aperta dal presidente Davide Frugoni che dopo avere dato lettura dell’ordine del giorno, esordisce lanciando più d’una stoccata alla famiglia Bertoni. Denuncia la difficoltà a stilare il bilancio a causa della «totale mancanza di collaboraz­ione» di un dipendente e del «boicottagg­io del consiglier­e Sergio Bertoni» (figlio di Antonio). Dopo un elenco di dettagli tecnici, prende la parola, leggendo una lettera di Bertoni senior, l’avvocato Vittorio Minervini.

Che contrattac­ca. Recita il verbale: «In merito alle parti correlate il sottoscrit­to (Antonio Bertoni, ndr) non ha mai omesso la dichiarazi­one di essere socio al 51% di Edilbeta per il tramite di Brixia holding, a differenza del rag. Polotti il quale ha sempre omesso di dichiarare la propria partecipaz­ione a mezzo di Unione Fiduciaria». Il verbale è sin troppo chiaro: dietro l’intestazio­ne fiduciaria del

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