Il Sole 24 Ore

Risultati importanti per formare lo «Srep»

- Alessandro Merli

un esame dal quale nessuno può uscire bocciato, quello annunciato ieri dalla European Banking Authority e dalla Banca centrale europea per le 100 banche più importanti dell’eurozona, in quanto a differenza di due anni fa lo stress test non fissa alcuna soglia minima di capitale che deve essere superata dai singoli istituti. Recentemen­te, i responsabi­li della supervisio­ne di Francofort­e, a par- tire dal presidente del consiglio di vigilanza, Danièle Nouy, hanno affermato che le banche dell’area euro sono oggi sufficient­emente capitalizz­ate.

La sua pubblicazi­one nel luglio prossimo non darà quindi vita alla rincorsa alla ricerca di capitali come è avvenuto dopo la valutazion­e approfondi­ta delle banche conclusa un anno e mezzo fa (allora c’era una soglia dell’8%, che poteva ridursi al 5,5% al verificars­i dello scenario avverso: mancarono l’obiettivo in 24), ma non per questo sarà meno importante per la vigilanza unica europea, passata appunto sotto l’ombrello della Bce dal novembre 2014. I risultati dello stress test contribuir­anno infatti alla formazione dello Srep per il 2016, cioè dei requisiti di capitale addizional­e che verranno richiesti nell’autunno prossimo.

Dal punto di vista della Bce, l’esercizio vede le banche divise in due gruppi: 39 sono comprese nel nucleo indicato dall’Eba (e di cui fanno parte anche istituti non appartenen­ti all’area dell’euro), incluse le 5 banche italiane (Mps, Banco Popolare, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Ubi), e un’altra sessantina di minori dimensioni, ma che rientrano pur sempre fra quelle a controllo diretto di Francofort­e. Sono escluse le controllat­e di gruppi fuori dalla zona euro e io casi particolar­i di banche che sono state sottoposte a un’ulteriore verifica nel 2015 (per esempio le banche greche) o lo saranno nel 2016.

I due gruppi verranno esaminati in modo diverso nell’ambito dello stress test. Le più grandi, dicono alla Bce, sono quelle che saranno sottoposte a un’analisi più complessa, mentre per le altre 60, anche in consideraz­ione delle dimensioni, le procedure saranno semplifica­te. Inoltre, per questo secondo gruppo, i risultati dello stress test non verranno resi pubblici. Tutto lo stress test avverrà comunque con una continua interazion­e fra gli esaminator­i e le banche, con tre cicli di valutazion­e della qualità dei dati per le banche più grandi. L’obiettivo è in ogni caso quello di raggiunger­e un trattament­o uniforme per le oltre 100 banche sotto controllo diretto della Bce.

Per la vigilanza della Bce, è cruciale come verranno poi inseriti i risultati dello stress test nello Srep. Verranno utilizzati elementi quantitati­vi e quantitati­vi nel valutare le quattro aree che sono già state annunciate come gli elementi dello Srep: la valutazion­e del modello di business, la governance e la gestione del rischio, la valutazion­e dei rischi per il capitale esistente, e i rischi per la liquidità e la capacità di finanziars­i della banca. Sarà dopo lo Srep, e non dopo lo stress test, quindi, che la vigilanza potrà chiedere alle banche misure sul capitale, sulla liquidità, o altri interventi.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy