Risultati importanti per formare lo «Srep»
un esame dal quale nessuno può uscire bocciato, quello annunciato ieri dalla European Banking Authority e dalla Banca centrale europea per le 100 banche più importanti dell’eurozona, in quanto a differenza di due anni fa lo stress test non fissa alcuna soglia minima di capitale che deve essere superata dai singoli istituti. Recentemente, i responsabili della supervisione di Francoforte, a par- tire dal presidente del consiglio di vigilanza, Danièle Nouy, hanno affermato che le banche dell’area euro sono oggi sufficientemente capitalizzate.
La sua pubblicazione nel luglio prossimo non darà quindi vita alla rincorsa alla ricerca di capitali come è avvenuto dopo la valutazione approfondita delle banche conclusa un anno e mezzo fa (allora c’era una soglia dell’8%, che poteva ridursi al 5,5% al verificarsi dello scenario avverso: mancarono l’obiettivo in 24), ma non per questo sarà meno importante per la vigilanza unica europea, passata appunto sotto l’ombrello della Bce dal novembre 2014. I risultati dello stress test contribuiranno infatti alla formazione dello Srep per il 2016, cioè dei requisiti di capitale addizionale che verranno richiesti nell’autunno prossimo.
Dal punto di vista della Bce, l’esercizio vede le banche divise in due gruppi: 39 sono comprese nel nucleo indicato dall’Eba (e di cui fanno parte anche istituti non appartenenti all’area dell’euro), incluse le 5 banche italiane (Mps, Banco Popolare, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Ubi), e un’altra sessantina di minori dimensioni, ma che rientrano pur sempre fra quelle a controllo diretto di Francoforte. Sono escluse le controllate di gruppi fuori dalla zona euro e io casi particolari di banche che sono state sottoposte a un’ulteriore verifica nel 2015 (per esempio le banche greche) o lo saranno nel 2016.
I due gruppi verranno esaminati in modo diverso nell’ambito dello stress test. Le più grandi, dicono alla Bce, sono quelle che saranno sottoposte a un’analisi più complessa, mentre per le altre 60, anche in considerazione delle dimensioni, le procedure saranno semplificate. Inoltre, per questo secondo gruppo, i risultati dello stress test non verranno resi pubblici. Tutto lo stress test avverrà comunque con una continua interazione fra gli esaminatori e le banche, con tre cicli di valutazione della qualità dei dati per le banche più grandi. L’obiettivo è in ogni caso quello di raggiungere un trattamento uniforme per le oltre 100 banche sotto controllo diretto della Bce.
Per la vigilanza della Bce, è cruciale come verranno poi inseriti i risultati dello stress test nello Srep. Verranno utilizzati elementi quantitativi e quantitativi nel valutare le quattro aree che sono già state annunciate come gli elementi dello Srep: la valutazione del modello di business, la governance e la gestione del rischio, la valutazione dei rischi per il capitale esistente, e i rischi per la liquidità e la capacità di finanziarsi della banca. Sarà dopo lo Srep, e non dopo lo stress test, quindi, che la vigilanza potrà chiedere alle banche misure sul capitale, sulla liquidità, o altri interventi.