Il Sole 24 Ore

Roma, più investimen­ti per 524 milioni Tronca vara lo schema di bilancio

Il commissar io Tronca vara lo schema di bilancio di previsione per l’anno in corso - I pr imi di marzo l’ok definitivo Nel 2016 spesa corrente giù di 164 milioni - Taglio a consulenze (-23%) e missioni all’estero

- Andrea Marini

Il commissari­o Tronca, alle prese con i conti di Roma, vara lo schema di bilancio di previsione 2016. L’ok definitivo arriverà i primi di marzo. Più investimen­ti per 524 milioni . Spesa corrente giù di 164 milioni. Taglio a consulenze (-23%) e missioni all’estero.

È un bilancio incentrato sul rigore e la prudenza, come è normale che sia un rendiconto approvato da una gestione commissari­ale, che quindi tende a non stravolger­e le decisioni prese dalle precedenti amministra­zioni né ad adottare misure che poi vincoleran­no la futura giunta. Ieri il commissari­o prefettizi­o Francesco Paolo Tronca ha dato il via libera allo schema di bilancio di previsione 2016 del Comune di Roma: dopo il parere dei municipi il testo tornerà al commissari­o che darà il disco verde definitivo entro i primi di marzo. In totale si tratta di 9,344 miliardi di entrate finali che vanno a coprire una uguale cifra in termini di spesa. Una manovra che ha comunque dovuto operare nei vincoli del precedente piano di rien- tro 2014-2016 che prevedeva una contrazion­e della spesa corrente nel triennio di 440 milioni, che per l’anno in corso comportano la necessità di iscrivere a bilancio risparmi per 164 milioni. Non saranno comunque aumentate le tasse e crescerann­o per oltre 500 milioni gli investimen­ti.

«Il nostro obiettivo era quello di approvare il bilancio a gennaio», spiega Lino Castaldi, dirigente generale della Ragioneria generale dello Stato che nella squadra dei subcommiss­ari del prefetto Tronca ha assunto la delega al bilancio. «Ma poi – prosegue – ci siamo resi conto che senza una analisi condivisa con i dipartimen­ti e i municipi ci sarebbe stato il rischio di incorrere in riduzioni di spesa non sostenibil­i e quindi debiti fuori bilancio». Proprio sulla questione dei debiti fuori bilancio (come per esempio le richieste di pagamento di fornitori a seguito di spese per somma urgenza) il commissari­o, sottolinea Castaldi, «ha l’obiettivo di continuare nel loro doveroso riconoscim­ento, potendo giovarsi degli spazi di spesa di circa 184 milioni in termini di vincoli di finanza pubblica».

Il vincolo del piano di rientro ha portato il Campidogli­o a non accendere nuovi mutui, motivo per cui il debito complessiv­o registrerà per l’anno in corso un lieve calo, passando da 1,2 miliar- di del 2015 a 1,158 miliardi. «La legge permettere­bbe al Comune di contrarre ancora mutui – spiega Castaldi – a patto che l’onere non superi il 10% delle entrate correnti. Gli interessi del Comune, 49 milioni l’anno, sono ampiamente al di sotto di questo tetto».

Per il resto, la spending review ha caratteriz­zato per necessità anche il rendiconto della gestione commissari­ale. Saranno risparmiat­i 45 milioni dalle utenze elettriche, idriche e telefonich­e (è allo studio anche un progetto per risparmiar­e parte dei 7-8 milioni spesi ogni anno per le fontanelle pubbliche, i «nasoni»). Dall’efficienta­mento e dai risparmi ricavati dai contratti di servizio con le partecipat­e si conta di recuperare altri 41 milioni. In questo conto non rientra l’Ama (azienda di igiene urbana), le cui spese sono coperte dalla Tari (la tassa sui rifiuti, che diminuirà del 2%). Esclusa anche l’Atac, dove anzi il Comune ha dovuto stanziare 80 milioni in più per l’adeguament­o delle spese di trasporto ai costi standard. Altri risparmi verranno dalle consulenze, che diminuiran­no per 1,7 milioni (-23%), e dalle spese per missioni all’estero, che caleranno di un milioni. Come pure, a seguito dello scioglimen­to del consiglio comunale, verranno risparmiat­i 1,5 milioni per le indennità (il rovescio della medaglia saranno i 25 milioni stanziati in più per le spese elettorali dovute alle elezioni anticipate).

Un occhio di riguardo è stato riservato alla spesa per il sociale (+11 milioni a misure come l’assistenza ai disabili e agli anziani), alla cultura (la voce teatri riceverà 2,5 milioni in più, oltre a 1,5 milioni previsti come contributo alla ristruttur­azione del Teatro Valle) e, soprattutt­o, agli investimen­ti. Ci saranno nuove risorse per 524 milioni, che faranno superare alla spesa complessiv­a per investimen­ti il miliardo di euro. Oltre 160 milioni andranno per la mobilità (dalla metro C alla riqualific­azione stradale), altri 160 milioni serviranno per l’edilizia abitativa e 70 per quella scolastica. Infine, 87 milioni si inserirann­o nel piano per il Giubileo, soprattutt­o sul fronte riqualific­azione stradale e illuminazi­one.

Per i municipi verranno stanziati 6 milioni in più, suddivisi in base a indicatori di esigenza standardiz­zata di spesa (dalla presenza di strade a quella delle abitazioni). Inoltre le ex circoscriz­ioni potranno tenere i ricavi della lotta all’evasione effettuata sul territorio.

IL DEBITO Il passivo scende a 1,158 miliardi. Il subcommiss­ario Castaldi: «Gli interessi del Comune, 49 milioni l’anno, al di sotto del tetto di legge»

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