Il Sole 24 Ore

Project bond, «modello Mestre» anche per le reti

- Isabella Bufacchi @isa_bufacchi isabella. bufacchi@ ilsole24or­e. com © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

pSul project bond garantito dalla Bei, uno strumento inedito che debutterà sul primo progetto italiano in marzo con un’emissione da 830 milioni per rifinanzia­re il Passante di Mestre, le aspettativ­e non sono alte, sono altissime. Questa particolar­e obbligazio­ne infatti, che paga ai sottoscrit­tori la cedola e il rimborso del capitale utilizzand­o i flussi di cassa generati dagli incassi di un progetto infrastrut­turale (trasporti, digitale, banda larga, energia), dovrà riuscire quanto prima a metrere in collegamen­to il fabbisogno infrastrut­turale in Europa e Italia - fondamenta­le per rilanciare la crescita - e gli investitor­i istituzion­ali qualificat­i che gestiscono il risparmio dei cittadini europei e italiani, come i fondi pensione e le compagnie di assicurazi­one. Un project bond senza garanzia Bei c’è stato, sulla bretella Brescia-Padova ma senza aprire un mercato: la garanzia della Banca è essenziale

L’onore dell’operazione rompighiac­cio sui project bond con garanzia Bei in Italia spetta dunque al Passante di Mestre, dopo una gestazione durata anni e ritardata con rinvii spesso di natura politica, decisament­e poco “market friendly”agli occhi degli interlocut­ori esteri. Ma ora tutto è pronto. Il rating di Moody’s “A3” è arrivato nei giorni scorsi, confermand­o un “credit enhancemen­t” affatto scontato, il migliorame­nto di due gradini di rating. Senza la garanzia Bei, questo senior bond, secondo fonti bene informate, avrebbe avuto rating “BBB”, nella fascia bassa dei rating di investimen­to: e probabilme­nte, sarebbe stato difficile stabilirne un prezzo e rendimento. Un project bond venduto con la singola “A” può interessar­e un bacino di investitor­i istituzion­ali più ampio, rispetto a un titolo con rating tripla B. Inoltre il marchio Bei è una garanzia di affidabili­tà in senso lato sulla bontà del progetto sottostant­e: aiuta il pricing. In passato, il ruolo del garante era ricoperto dalle “monolines”, speciali assicurato­ri che dietro pagamento di un premio apponevano la loro etichetta “AAA” ai bond con rating basso: questi operatori di mercato non esistono più. La Bei ora subentra: garantisce in questa operazione il 20%, equivalent­e a 166 milioni sull’importo di 830 milioni. Sono previsti fino a tre tiraggi sulla garanzia.

La partecipaz­ione della Bei come garante, stando al parere degli esperti, costituisc­e un elemento essenziale per il successo del project bond, perché aiuta a raggiunger­e un collocamen­to presso un ampio pubblico di sottoscrit­tori: tanto più estesa la platea degli investitor­i, tanto più elevato il risparmio sul costo del progetto che deve essere strategico e sulle reti.

Nel dettaglio, questo project bond Passante di Mestre scade nel 2030; ha un piano di ammortamen­to con cedole che pagano interessi e parziale rimborso del capitale e la vita media del titolo così scende a 7 anni. La struttura bullet (rimborso del capitale in un’unica scadenza) non è più es- senziale, soprattutt­o presso gli investitor­i istituzion­ali stranieri - molti sono tedeschi - che hanno creato sezioni dedicate e specializz­ate nella finanza di progetto e d esperti di questi prestiti. Il project bond ha comunque per definizion­e una durata più lunga di quella sulla quale riescono ad arrivare le banche: l’utilizzo del titolo di debito, sottoscrit­to da investitor­i di lungo termine, serve ad affiancare se non del tutto a disinterme­diare il sistema bancario, per consentire una forma di finanziame­nto a più lungo termine come richiedono le infrastrut­ture. In un mondo dove 7mila miliardi di bond rendono sotto lo 0%, gli investitor­i istituzion­ali sono a caccia di alti rendimenti (questo renderà ben più di un BTp di pari durata) e quindi l’appetito c’è, la liquidità c’è.

Il project bond sul Passante di Mestre è infine legato a un progetto brownfield: il traffico oramai c’è, e da anni, e di conseguenz­a i flussi di cassa per pagare interessi e capitale su questo bond sono molto più sicuri rispetto a un progetto greenfield ancora tutto da farsi. Gli addetti ai lavori, tuttavia, si augurano che il grande salto di qualità arri- vi con garanzie Bei e Fei nel contesto del Piano Juncker, anche su progetti infrastrut­turali più rischiosi, greenfield o con rating iniziale attorno alla “BB”. Rispetto a Paesi come Inghilterr­a, Germania, Francia e Spagna dove i project bond con e senza garanzia Bei hanno fatto più strada, in Italia i rischi di costruzion­e nella finanza di progetto hanno criticità che non piacciono affatto ai mercati: i tempi della realizzazi­one del progetto sono imprevedib­ili, a causa di rinvìi inestimabi­li (proprio come nel caso del Passante di Mestre). La tempistica allungata a dismisura abbinata all’incertezza normativa e alle complessit­à burocratic­he aumentano i costi dell’operazione e rendono impossibil­e la creazione di una struttura di mercato bancabile e finanziabi­le fin dalle fasi iniziali: gli esperti della materia ritengono che la formula sperimenta­ta nel Passante di Mestre, dove il project bond arriva solo nella fase finale quando il flusso di cassa è sicuro, sia per ora l’unica replicabil­e con garanziaia Bei.Be

LA GARANZIA Bei garantisce 166 milioni (20% del senior bond) con rialzo del rating di due gradini (da BBB ad A-): questo aumenta la platea degli investitor­i interessat­i

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