Il Sole 24 Ore

Imaforni diventa tedesca e passa al colosso Gea Group

L’azienda realizza impianti per cuocere biscotti e crackers

- Barbara Ganz @Ganz24Ore

I maforni parla tedesco: l’azienda di Colognola ai Colli (Verona) fondata nel 1962 da Demetrio Castello e Ugo Bademer, oltre 50 anni di esperienza maturata nel settore, è stata acquisita da Gea Group, sede a Dusseldorf, un colosso che al 31 dicembre contava 18mila addetti in tutto il mondo, e uno dei principali fornitori nell’industria della lavorazion­e dei cibi con un fatturato di 4,5 miliardi di euro.

«L’unione di due forze», si legge nel comunicato seguito alla conclusion­e dell’accordo: «Abbiamo scelto Gea come acquirente per raggiunger­e l’obiettivo di uno sviluppo strategico e assicurare l a crescita di Imaforni nel futuro», spiegano gli azionisti Pierluigi Castello, Nadia Castello e Ugo Bademer.

L’azienda veronese – che nel 2012 ha tagliato il traguardo dei 50 anni – è specializz­ata nella produzione di impianti automatici ad alta capacità produttiva per biscotti e crackers: la sua acquisizio­ne viene definita complement­are a quella, anch’essa recente, della Comas (realtà specializz­ata negli impianti per l’industria dolciaria con base a Torrebelvi­cino, Vicenza).

Allora l’operazione era stata definita in linea con l’obiettivo Gea di diventare entro il 2020 leader mondiale nella tecnologia di processo per l’industria alimentare.

L’acquirente tedesco, per incrementa­re la già consistent­e offerta tecnologic­a di Comas, ha previsto investimen­ti a livello di ricerca e di strutture per lo sviluppo di nuovi prodotti e tecnologie; la stessa Comas , secondo l’accordo, ha avuto accesso alla rete globale di servizio post vendita e di produzione che Gea mette a disposizio­ne a vantaggio dei clienti attuali e futuri.

Sia nel caso dell’azienda vicentina – con management e proprietà cedente rimasti altimone dell’azienda al fine di garantire la continuità delle operazioni, sede e forza lavoro «mantenuti e rafforzati», al pari delle relazioni consolidat­e con le aziende collaborat­rici – che nell’acquisizio­ne Imaforni, vengono tutelati il rapporto con i dipendenti (210) e la presenza in Italia della produzione.

Imaforni ha raggiunto nell’ultimo esercizio un fatturato di 100 milioni di euro, e una quota di export del 98 per cento.

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