Carige, spunta fra i soci Toscafund con il 5,1%
Si registrano movimenti all’interno della compagine azionaria di Banca Carige, mentre si avvicina la data della presentazione delle liste per il rinnovo del cda dell’istituto (il 4 marzo per il deposito fisico e domenica 6, via Pec). Ieri l’inglese Toscafund asset management ha fatto il suo ingresso tra i soci di rilievo di Carige (il cui titolo ha chiuso a +5,7%) . Il fondo guidato da Martin Hughes, comunica la Consob, detiene il 5,119% in gestione discrezionale del risparmio. L’operazione risale al 18 febbraio e, il 19 Norges Bank ha ridotto la sua partecipazione in Carige dal 2,171% all’1,975%. Il fondo britannico si posiziona, così, con una quota di peso nella banca, della quale Malacalza Investimenti controlla il 17,58% e Gabriele Volpi, attraverso The summer trust, detiene ufficialmente il 5,011%, anche se, nei mesi scorsi, l’imprenditore aveva dichiarato di essere salito intorno al 6,1% e tutt’ora potrebbe essere nella posizione di secondo azionista di Carige. Toscafund non è nuovo all’azionariato Carige. Nel 2014, alla vigilia del primo dei due au- menti di capitale della banca, era stato tra i compratori di una quota della tranche di azioni (11% del capitale) che Fondazione Carige, allora socio di riferimento dell’istituto, aveva ceduto a investitori istituzionali. Intanto, diversi azionisti sono al lavoro per presentare le liste per il cda. Vittorio Malacalza sta lavorando a quella di maggioranza, in merito alla quale, oltre al nodo da sciogliere su presidente e vice (nonché sul nome del nuovo ad, che sarà poi indicato dal cda), c’è anche la decisione da prendere sul possibile ingresso della famiglia nel consiglio. In quella lista figurerà pure il candidato della Fondazione Carige (con l’1,96% del capitale della banca). A quanto risulta, una lista per i posti delle minoranze sarà depositata dal patto di sindacato (4,2% del capitale) tra Coop Liguria e le fondazioni De Mari-Cr Savona e Cr Carrara. Una rosa di candidati potrebbe poi arrivare da Assogestioni. EVolpi punterebbe a mettere in cda almeno un suo rappresentante.