Il Sole 24 Ore

Alitalia, nuovo ceo Cramer Ball

- Gianni Dragoni

pCramer Mark Ball è stato nominato ieri amministra­tore delegato di Alitalia, con le stesse deleghe che aveva il precedente a.d. Silvano Cassano e che, dopo le sue dimissioni il 18 settembre scorso, erano state attribuite ad interim al presidente Luca Cordero di Montezemol­o.

Questo ha precisato ieri la compagnia, escludendo che vi sia stata una guerra di deleghe tra Ball e Montezemol­o. Il manager australian­o ha partecipat­o a Fiumicino al consiglio, ma entrerà in carica dal 7 marzo prossimo. Fino al 29 febbraio Ball resterà a.d. della seconda compagnia indiana, Jet Airways, che ha come partner (con il 24%) lo stesso socio forte di Alitalia (con il 49%), Etihad Airways guidata da James Hogan, australian­o come Ball.

In due anni come a.d., Ball ha riportato in attivo Jet Airways. L’auspicio dei soci è che il nuovo timoniere possa farcela anche con Alitalia. Secondo dati preliminar­i, nel 2015 Alitalia ha avuto una perdita di gestione sui 300 milioni di euro. La perdita netta è inferiore, circa 200 milioni, per le plusvalenz­e di 94 milioni ottenute con la vendita del 75% del programma Mille Miglia a Etihad. Secondo Alitalia, «il cda ha preso atto con soddisfazi­one che i conti del 2015 e i primi mesi del 2016 restano in linea con le previsioni» e «ha confermato l’obiettivo di raggiunger­e l’utile nel 2017».

Tra i primi compiti di Ball ci sarà la verifica del piano industrial­e. L’argomento è in questi giorni anche all’esame dei soci della compagnia, accanto a Etihad c’è la quota del 51% posseduta dalla Cai, che ha come azionisti 25 soci italiani più Air France-Klm con l’1% circa. Ball si è congedato da Jet Airways dicendo che bisogna tagliare i costi e rafforzare le «sinergie commercial­i e operative» con Etihad. Questo sarà il suo verbo anche in Alitalia.

Il comunicato sulla riunione del cda, presieduta da Montezemol­o, precisa che «le deleghe conferite sono le stesse attribuite ad interim al presidente Montezemol­o». Fonti aziendali assicurano che la ripartizio­ne delle competenze al vertice torna ad essere identica a quella dei primi nove mesi di attività della nuova Alitalia. I poteri di gestione sono affidati all’a.d., Ball, compresi i rapporti con i media, il marketing, la comunicazi­one commercial­e, la cura delle campagne pubblicita­rie. Per le operazioni di valore sopra i 15 milioni per gli acquisti e 50 milioni per il carburante Ball, come già Cassano e Montezemol­o, dovrà avere la firma congiunta del Cfo, Duncan Naysmith, provenient­e da Etihad.

Montezemol­o tornerà nel vecchio alveo, senza avere nuove deleghe. Vale a dire, rileggendo le delibere del cda, che il presidente avrà la responsabi­lità dell’internal audit, la cura dei rapporti con i soci, «d’intesa con l’amministra­tore delegato» avrà il potere di «coordinare aspetti predefinit­i dei rapporti istituzion­ali con gli enti regolatori, normativi o associativ­i» e, ancora d’intesa con l’a.d., il potere di «coordinare aspetti concordati dei rapporti con i media, in conformità alla strategia globale di comunicazi­one». In concreto, Montezemol­o potrebbe esercitare un presidio più forte di quanto non sia scritto nelle deleghe, anche perché ha nominato dirigenti di sua fiducia sia alla guida dei rapporti istituzion­ali, Claudia Bugno, sia alla guida della comunicazi­one, Alessio Vinci.

Nelle relazioni esterne tuttavia continua ad essere presente in Alitalia un consulente inglese che è entrato circa quattro mesi fa scelto da Hogan, Iain Burns, già a capo delle relazioni esterne di Etihad e di British Airways. Nel suo profilo Linkedin, Burns si presenta come «facente funzione senior vice president corporate communicat­ions» di Alitalia, la carica che, senza il «facente funzione», è in realtà stata attribuita da Montezemol­o a Vinci.

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