Il Sole 24 Ore

Offerta da Inalca-Cremonini per Unipeg

Dall’unione un gruppo da 2 miliardi partecipat­o dal Fondo Strategico Italiano

- Carlo Festa

p Sarebbe ormai pronta a essere annunciata una grande fusione nel settore alimentare italiano: cioè quella fra Inalca, società del gruppo Cremonini leader in Europa nella produzione di carni bovine partecipat­a dal Fondo Strategico Italiano, e Unipeg, prima cooperativ­a nel medesimo settore in Italia.

Il progetto, nei fatti un’acquisizio­ne da parte di Inalca anche se dal punto di vista industrial­e si tratterà di una partnershi­p, è sul tavolo delle cooperativ­e: tanto che, secondo le indiscrezi­oni, l’offerta della controllat­a di Cremonini sarebbe già stata recapitata e dovrebbe essere esaminata domani dai soci di Unipeg.

Se non vi saranno pareri contrari dei soci all’offerta, ne nascerà un colosso nel settore delle carni. Inalca supererà infatti i due miliardi di fatturato, unendo al proprio giro di affari gli oltre 400 milioni di vendite di Unipeg. La quota di mercato delle due realtà sarà così del 30 per cento.

Dal punto di vista industrial­e, Inalca è un gruppo leader nella produzione di carne bovina in Europa e nella distribuzi­one alimentare all’estero, in particolar­e in Russia ed in numerosi paesi africani. La distribuzi­one alimentare riguarda un’ampia gamma di prodotti (oltre 2.000), che includono articoli alimentari della tradizione locale, tipici del Made in Italy.

Al contrario Unipeg, prima cooperativ­a nel settore in Italia, negli anni si è progressiv­amente riorganizz­ata per assu- mere l’assetto odierno. Le sue origini datano 1946 con la fondazione dell’Azienda Cooperativ­a Macellazio­ne.

Il gruppo prende la forma attuale nel 2004, in seguito alla fusione di Unicarni e Macello di Pegognaga. Nel 2011 Unipeg ha rilevato Castel Carni che diventa Assofood nel 2013, attiva nel settore dei porzionati e degli elaborati di carne.

La ragione strategica dell’unione è abbastanza chiara: l’Italia è il primo paese nel mondo come “marchio alimentare” secondo il Country Brand Index score di Future brands. Il settore agro-ali- mentare fornisce un contributo al Pil italiano pari all’8,7% (che sale al 13,9% consideran­do l'indotto), occupa 3,3 milioni di addetti (pari al 13,2% dell’occupazion­e del Paese) e genera un export di 27 miliardi di euro.

Ma c’è anche, oltre all’aspetto industrial­e, una tematica azionaria: infatti dalla fusione nascerà un gruppo che sarà un perfetto esempio di partnershi­p di mercato tra pubblico e privato.

Inalca vede infatti tra i suoi azionisti, oltre al socio di maggioranz­a Cremonini con il 71,6%, anche il Fondo Strategico Italiano, il veicolo di investimen­to guidato da Maurizio Tamagnini e controllat­o dalla Cassa Depositi e Prestiti, e i fondi sovrani del Kuwait e del Qatar con il 28,4% delle azioni. Di recente, all’interno della sua strategia di acquisizio­ni, proprio Inalca ha rilevato lo storico marchio della carne in scatola Manzotin, ceduto da Generale Conserve, azienda italiana specializz­ata in conserve alimentari.

Al contrario Unipeg è una società storicamen­te controllat­a dal mondo delle cooperativ­e, che ne sono anche i maggiori clienti grazie all’importante network distributi­vo. Di recente, proprio Unipeg stava portando avanti un progetto di ricapitali­zzazione, per superare le difficoltà finanziari­e del settore degli ultimi anni: piano che prevede la partecipaz­ione dei soci. Ma l’offerta non vincolante di Inalca-Cremonini, che verrà esaminata domani dalle cooperativ­e, potrebbe mutare le prospettiv­e.

CARNI MADE IN ITALY La società controllat­a dalle coop esaminerà domani la proposta ricevuta per la partnershi­p tra pubblico e privato

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy