I minibond decollano e finanziano la crescita
Presentato il secondo rapporto sull’Italia: 177 emissioni dal 2012
pI mini-bond non sono solo un’occasione per sostituire il finanziamento bancario. Anzi, nella maggior parte dei casi si tratta di strumenti finalizzati allo sviluppo aziendale, sia per linee interne che per linee esterne. Questo è uno degli aspetti emersi dal secondo report dell’Osservatorio minibond, realizzato dalla School of Management del Politecnico di Milano e presentato ieri. Lo studio, che analizza 177 emissioni condotte da 143 imprese fino al 31 dicembre 2015, segnala infatti che il 64% delle imprese (con una importante crescita rispetto alla situazione registrata un anno fa, quando il valore era il 49%) indica come motivazione principale del collocamento il finanziamento della crescita interna. Suddividendo il campione, questo obiettivo risulta prioritario per il 75% delle Pmi emittenti, contro invece il 55% per le grandi imprese.
Fra gli altri obiettivi dei mini-bond seguono, quasi a pari livello, la ristrutturazione finanziaria del passivo (16%, in calo rispetto al 2014) e la vo- lontà di raccogliere capitale per finanziare future acquisizioni esterne (14%).
«Le prime operazioni, realizzate fra la fine del 2012 e il 2013, riguardavano soprattutto medie e grandi imprese interessate a operazioni di rifinanziamento. Nel 2014 e 2015, invece, sono arrivate sul mercato anche le Pmi, maggiormente orientate ad utilizzare questo strumento per crescere – spiega a Il Sole24Ore Giancarlo Giudici, direttore dell’Osservatorio -. Questo canale di finanziamento, anche se più oneroso, offre infatti alle piccole e medie imprese meno vincoli rispetto al credito bancario, con un piano di finanziamento più gestibile a medio/ lungo termine».
Il monitoraggio delle imprese che hanno collocato minibond fino al primo semestre 2014, indica inoltre una netta maggioranza di imprese che hanno visto aumentare il patrimonio netto. 19 casi su 34 riguardano quella che il report definisce una «crescita prudente», in cui l’emissione di mini-bond ha visto una riduzione del debito bancario; tuttavia dallo studio emergono ben 9 aziende (quasi un quarto del totale) che hanno portato avanti una strategia definitiva di «crescita aggressiva» in cui, accanto alle obbligazioni, c’è stato un aumento parallelo dell’esposizione verso le banche.
I DATI Secondo lo studio dell’Osservatorio del Politecnico, il 64% dei minibond emesso per l’espansione interna