Commercialisti a fianco delle Pmi all’estero
I commercialisti a fianco delle Pmi per aggredire i mercati esteri. Le loro consulenze possono essere infatti l’arma in più per le imprese che vogliono internazionalizzarsi. Nasce da qui l’idea di un road show in 10 città organizzato dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili - che partirà da Bologna a marzo e si concluderà a novembre a Roma - per sensibilizzare e informare i 116mila colleghi sparsi sul territorio e le imprese con cui lavorano degli accordi siglati dal Cndcec con chi è in prima linea nel sostenere il nostro export: da Sace a Simest da Assocamerestero all’Istituto italo-latino americano (il protocollo con l’Ice è in via di definizione). «Il commercialista conosce bene le imprese con cui lavora, è il suo consulente globale e se ben formato può aiutare le Pmi su quali passi e quali Paesi scegliere per fare export», avverte Giovanni Gerardo Parente consigliere del Cndcec che ieri ha introdotto un incontro al Senato proprio su questa iniziativa organizzato insieme a Francesco Giacobbe, senatore Pd eletto all’estero.
Già oggi il 40% delle aziende, soprattutto Pmi, che hanno scelto di spostare le proprie attività sui mercati esteri «lo hanno fatto grazie al supporto dei commercialisti, che le hanno aiutate nella richiesta dei finanziamenti pubblici agevolati», ha spiegato Andrea Novelli, ad di Simest (la società controllata da Cassa Depositi e Prestiti, che assiste le imprese nell’internazionalizzazione). «Per noi il ruolo dei commercialisti come mediatori può essere prezioso vista la loro capillarità sul territorio», ha aggiunto Riccardo Monti presidente dell’Ice.