Il Sole 24 Ore

Servizi Inps in crisi per il blocco delle assunzioni

- Matteo Prioschi

Per il blocco del turn over il personale dell’Inps diminuisce di oltre 100 unità al mese. Una cura dimagrante che rischia di far male, invece che bene, all’istituto e ai cittadini che fruiscono dei servizi erogati, perché, pur a fronte di un processo di riorganizz­azione che ha reso e renderà ancor più efficiente l’istituto nazionale di previdenza, non si può scendere sotto una soglia minima.

In occasione di un’audizione presso la Commission­e parlamenta­re di controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligator­ie di previdenza e assistenza sociale, ieri il presidente dell’Inps, Tito Boeri, ha fatto il punto sulla riorganizz­azione ed evoluzione dell’istituto. «Il personale si è ridotto del 10% in tre anni, ormai è sotto il livello dell’Inps prima della fusione con Inpdap ed Enpals. Le nostre sedi territoria­li fanno fatica a reggere una domanda crescente dato anche l’incremento del numero di prestazion­i che eroghiamo e la dura prova della crisi». E se la riduzione del 10% è un valore medio, in alcune sedi si è registrato un calo del 15% dei dipendenti in un solo anno, con la conseguenz­a che i tempi di attesa sono peggiorati dal 20 al 30 per cento.

Inoltre le prospettiv­e non sono migliori: da qui al 2020 la produttivi­tà dei dipendenti dovrebbe crescere del 60% (ma è già al limite) per impedire un aumento delle giacenze. A produttivi­tà costante, invece, nel 2020 l’indice di giacenza sarà più che triplicato.

«Un Paese con un debito pubblico molto elevato - ha affermato Boeri - tende abbastanza sistematic­amente a lasciare deperire la macchina dello Stato perché il modo più semplice di contenere il disavanzo è congelare le assunzioni nella pubblica amministra­zione, ma in questo modo la si priva di quella linfa vitale che è data dall’ingresso di nuove competenze. Il blocco del turn over nella Pa continua da 15 anni e inevitabil­mente riduce la qualità delle istituzion­i. Nel contempo le tasse rimangono alte e nell’opinione pubblica si conferma l’idea di una pubblica amministra­zione che è un corpo estraneo che estorce pagamenti come una sanguisuga». Invece «dobbia- mo essere orgogliosi di un ente che integra prestazion­i a lavoratori con caratteris­tiche diverse e che all’estero si guarda con invidia». Per questo motivo Boeri ha auspicato (come già fatto in occasione della legge di Stabilità 2016) maggiore flessibili­tà sul blocco del turn over, che comporta lo stop delle assunzioni nel 2016 e la sostituzio­ne di una persona ogni quattro uscite dal 2017, con l’obbligo di attingere prima dalle altre amministra­zioni, mentre l’Inps ha bisogno di profession­alità specifiche. Anche perché la maggiore flessibili­tà non significa aumento dei costi, in quanto, ha sottolinea­to il presidente, con essa «siamo in grado di attuare risparmi più significat­ivi di quelli che ci vengono richiesti».

Le attuali criticità derivano anche dal fatto che la fusione tra Inps, Inpdap ed Enpals finora è rimasta sulla carta, perché, ha affermato Boeri, le procedure non sono state armonizzat­e. La riorganizz­azione dell’istituto prevede il passaggio da processi verticali alla gestione integrata dei servizi in modo da porre l’utente al centro. L’efficienza non andrà a discapito della presenza sul territorio, ma l’attività produttiva sarà concentrat­a in alcune sedi principali.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy