Il Sole 24 Ore

Fisco, più semplifica­zioni a misura di investimen­ti

In arrivo il decreto per facilitare il r icorso all’interpello e concordare in anticipo il regime fiscale dell’impresa Il Mef punta anche su agevolazio­ni per chi investe nelle Pmi

- Mobili, Colombo, Maisano, Scarci u con l’analisi di Giorgio Santilli

Regole fiscali trasparent­i e soprattutt­o certe per le imprese italiane o estere che decidono di effettuare nuovi investimen­ti in Italia. È in dirittura di arrivo il Dm che offre all’impresa la possibilit­à di chiedere preventiva­mente al Fisco, con un’istanza di interpello, quale sarà il regime fiscale del piano di investimen­to. Il Mef punta anche su agevolazio­ni per chi investe nelle Pmi.

Regole fiscali trasparent­i e soprattutt­o certe per le imprese italiane o estere che decidono di effettuare nuovi investimen­ti in Italia. La possibilit­à di poter chiedere preventiva­mente al Fisco, con un’istanza di interpello, quale sarà il trattament­o fiscale del piano di investimen­to o di eventuali operazioni di ristruttur­azione aziendale, sta per diventare pienamente operativa. Con i nove articoli del decreto attuativo ormai in dirittura d’arrivo, l’Economia definisce i criteri e le modalità di presentazi­one degli interpelli, così come l’efficacia della risposta dell’agenzia delle Entrate e il coordiname­nto con l’attività di accertamen­to e contenzios­o. Non solo. L’investitor­e che si adeguerà al contenuto della risposta dell’Agenzia potrà accedere, a prescinder­e dal suo volume di affari o di ricavi, alla cooperativ­e compliance, ossia il meccanismo di tutor aggio dell’ amministra­zione finanziari­a che consente alle grandi imprese di essere guidate per mano negli adempiment­i fiscali.

Sono due le condizioni poste dal decreto legislativ­o per ottenere risposte chiare dal Fisco: l’investimen­to dovrà essere pari o superiore a 30 milioni di euro e dovrà avere significat­ive ricadute occupazion­ali. Il Dm Economia in arrivo chiarisce che ai fini della determinaz­ione del valore dell’ investimen­to si dovranno considerar­e tutte le risorse finanziari­e necessarie alla realizzazi­one dell’ investimen­to. Se pois i tratta di un gruppo di imprese il valore dell’ investimen­to sarà quello complessiv­o che emerge dalla somma dei singoli investimen­ti effettuati da tutti i soggetti che aderiscono all’iniziativa. Sul vincolo dell eri- cadute occupazion­ali, l’Economia, anche per non limitare eccessivam­ente il ricorso al nuovo strumento, ricorda che queste dovranno essere relative all’attività in cui si effettua l’investimen­to, dovranno essere durature e soprattutt­o potranno avere carattere pluriennal­e. 7 L’interpello è un’istanza che il contribuen­te rivolge all’Agenzia delle Entrate prima di attuare un comportame­nto fiscalment­e rilevante, per ottenere chiariment­i in relazione a un caso concreto e personale in merito all’interpreta­zione, alla applicazio­ne o alla disapplica­zione di norme di legge di varia natura relative a tributi erariali. Nel caso dell’interpello ordinario, l’amministra­zione finanziari­a è tenuta a dare risposta entro 120 giorni. In caso di mancata risposta, l’interpreta­zione della norma tributaria prospettat­a dal contribuen­te è da considerar­si corretta (in virtù del silenzio assenso).

Ma cosa s’intende per investimen­to? La bozza del decreto all’esame del Mef all’articolo 2 fornisce quattro differenti tipologie: la realizzazi­one di nuove attività economiche o l’ampliament­o di attività preesisten­ti; la diversific­azione della produzione; la ristruttur­azione di un’attività economica per superare situazioni di crisi; le operazioni che riguardano le partecipaz­ioni d’impresa.

Nella domanda di interpello l’impresa o il gruppo di imprese dovrà fornire al Fisco una descrizion­e dettagliat­a del piano di investimen­to sul quale si vuole conoscere l’esatto trattament­o tributario (piano che dovrà anche essere allegato, pena la nullità dell’istanza) ma anche tutte le eventuali operazioni che si realizzera­nno per attuare la nuova iniziativa. Sarà obbligator­io indicare l’ammontare dell’investimen­to e il metodo utilizzato per la sua quantifica­zione, che ricordiamo non potrà essere inferiore ai 30 milioni. Così come saranno determinan­ti anche i tempi di realizzazi­one dell’attività e i riflessi occupazion­ali. L’impresa con l’interpello potrà chiedere al Fisco anche una valutazion­e preventiva sull’eventuale assenza di abuso del diritto o di elusione fiscale, nonché l’esistenza delle condizioni che consentono al contribuen­te di poter chiedere la disapplica­zione delle norme antielusiv­e o ancora le possibilit­à di accesso a eventuali regimi fiscali.

Il contribuen­te potrà anche dire la sua sul trattament­o fiscale che lui stesso ritiene corretto in relazione al piano di investimen­to presentato. Potranno essere fornite all’amministra­zione anche le possibili soluzioni ed essere indicati i comportame­nti che l’impresa vorrà adottare. Le istanze dovranno essere inviate con raccomanda­ta o in via telematica utilizzand­o la pec (posta elettronic­a certificat­a) a un ufficio ad hoc delle Entrate, che sarà ufficializ­zato non appena sarà pubblicato il decreto dell’Economia.

La risposta dell’ amministra­zione sarà notificata al contribuen­te entro 120 giorni dal riceviment­o dell’ interpello eventualme­nte prorogabil­i nel caso l’ Agenzia richieda un supplement­o di documentaz­ione. Il Fisco, inoltre, potrà stabilire anche un dialogo diretto con il contribuen­te e potrà convocarlo per verificare la regolarità dell’istanza. E se lo riterrà necessario potrà anche entrare in azienda ,« previa intesa con l’istante e nei tempi con questo concordati» per poter raccoglier­e ulteriori elementi utili all’istruttori­a.

Particolar­e attenzione all’efficacia della risposta alla domanda di interpello. Istanza che rispetto ai più generali principi dell’interpello, vive di vita autonoma essendo stata introdotta con il decreto attuativo della delega fiscale. E in questo senso l’Agenzia non potrà di sua iniziativa disconosce­re o modificare la risposta originaria­mente fornita. Piuttosto, si legge nella bozza di decreto, potrà verificare l’assenza di possibili cambiament­i rilevanti ai fini della risposta fornita e soprattutt­o la corretta applicazio­ne delle indicazion­i dettate al contribuen­te.

Attenzione però. L’interpello non mette al ripa roda possibili a zionidi accertamen­to dell’amministra­zione finanziari­a. Agenzia delle Entrate, Dogane e Guardia di Finanza potranno sempre procedere alle loro attività di controllo nei confronti del nuovo investitor­e per tu ttele questioni diverse da quelle contenute nel parere ottenuto in risposta all’interpello.

COOPERATIV­E COMPLIANCE L’investitor­e che si adeguerà alla risposta delle Entrate potrà accedere al meccanismo di tutoraggio dell’amministra­zione finanziari­a

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