Fisco, più semplificazioni a misura di investimenti
In arrivo il decreto per facilitare il r icorso all’interpello e concordare in anticipo il regime fiscale dell’impresa Il Mef punta anche su agevolazioni per chi investe nelle Pmi
Regole fiscali trasparenti e soprattutto certe per le imprese italiane o estere che decidono di effettuare nuovi investimenti in Italia. È in dirittura di arrivo il Dm che offre all’impresa la possibilità di chiedere preventivamente al Fisco, con un’istanza di interpello, quale sarà il regime fiscale del piano di investimento. Il Mef punta anche su agevolazioni per chi investe nelle Pmi.
Regole fiscali trasparenti e soprattutto certe per le imprese italiane o estere che decidono di effettuare nuovi investimenti in Italia. La possibilità di poter chiedere preventivamente al Fisco, con un’istanza di interpello, quale sarà il trattamento fiscale del piano di investimento o di eventuali operazioni di ristrutturazione aziendale, sta per diventare pienamente operativa. Con i nove articoli del decreto attuativo ormai in dirittura d’arrivo, l’Economia definisce i criteri e le modalità di presentazione degli interpelli, così come l’efficacia della risposta dell’agenzia delle Entrate e il coordinamento con l’attività di accertamento e contenzioso. Non solo. L’investitore che si adeguerà al contenuto della risposta dell’Agenzia potrà accedere, a prescindere dal suo volume di affari o di ricavi, alla cooperative compliance, ossia il meccanismo di tutor aggio dell’ amministrazione finanziaria che consente alle grandi imprese di essere guidate per mano negli adempimenti fiscali.
Sono due le condizioni poste dal decreto legislativo per ottenere risposte chiare dal Fisco: l’investimento dovrà essere pari o superiore a 30 milioni di euro e dovrà avere significative ricadute occupazionali. Il Dm Economia in arrivo chiarisce che ai fini della determinazione del valore dell’ investimento si dovranno considerare tutte le risorse finanziarie necessarie alla realizzazione dell’ investimento. Se pois i tratta di un gruppo di imprese il valore dell’ investimento sarà quello complessivo che emerge dalla somma dei singoli investimenti effettuati da tutti i soggetti che aderiscono all’iniziativa. Sul vincolo dell eri- cadute occupazionali, l’Economia, anche per non limitare eccessivamente il ricorso al nuovo strumento, ricorda che queste dovranno essere relative all’attività in cui si effettua l’investimento, dovranno essere durature e soprattutto potranno avere carattere pluriennale. 7 L’interpello è un’istanza che il contribuente rivolge all’Agenzia delle Entrate prima di attuare un comportamento fiscalmente rilevante, per ottenere chiarimenti in relazione a un caso concreto e personale in merito all’interpretazione, alla applicazione o alla disapplicazione di norme di legge di varia natura relative a tributi erariali. Nel caso dell’interpello ordinario, l’amministrazione finanziaria è tenuta a dare risposta entro 120 giorni. In caso di mancata risposta, l’interpretazione della norma tributaria prospettata dal contribuente è da considerarsi corretta (in virtù del silenzio assenso).
Ma cosa s’intende per investimento? La bozza del decreto all’esame del Mef all’articolo 2 fornisce quattro differenti tipologie: la realizzazione di nuove attività economiche o l’ampliamento di attività preesistenti; la diversificazione della produzione; la ristrutturazione di un’attività economica per superare situazioni di crisi; le operazioni che riguardano le partecipazioni d’impresa.
Nella domanda di interpello l’impresa o il gruppo di imprese dovrà fornire al Fisco una descrizione dettagliata del piano di investimento sul quale si vuole conoscere l’esatto trattamento tributario (piano che dovrà anche essere allegato, pena la nullità dell’istanza) ma anche tutte le eventuali operazioni che si realizzeranno per attuare la nuova iniziativa. Sarà obbligatorio indicare l’ammontare dell’investimento e il metodo utilizzato per la sua quantificazione, che ricordiamo non potrà essere inferiore ai 30 milioni. Così come saranno determinanti anche i tempi di realizzazione dell’attività e i riflessi occupazionali. L’impresa con l’interpello potrà chiedere al Fisco anche una valutazione preventiva sull’eventuale assenza di abuso del diritto o di elusione fiscale, nonché l’esistenza delle condizioni che consentono al contribuente di poter chiedere la disapplicazione delle norme antielusive o ancora le possibilità di accesso a eventuali regimi fiscali.
Il contribuente potrà anche dire la sua sul trattamento fiscale che lui stesso ritiene corretto in relazione al piano di investimento presentato. Potranno essere fornite all’amministrazione anche le possibili soluzioni ed essere indicati i comportamenti che l’impresa vorrà adottare. Le istanze dovranno essere inviate con raccomandata o in via telematica utilizzando la pec (posta elettronica certificata) a un ufficio ad hoc delle Entrate, che sarà ufficializzato non appena sarà pubblicato il decreto dell’Economia.
La risposta dell’ amministrazione sarà notificata al contribuente entro 120 giorni dal ricevimento dell’ interpello eventualmente prorogabili nel caso l’ Agenzia richieda un supplemento di documentazione. Il Fisco, inoltre, potrà stabilire anche un dialogo diretto con il contribuente e potrà convocarlo per verificare la regolarità dell’istanza. E se lo riterrà necessario potrà anche entrare in azienda ,« previa intesa con l’istante e nei tempi con questo concordati» per poter raccogliere ulteriori elementi utili all’istruttoria.
Particolare attenzione all’efficacia della risposta alla domanda di interpello. Istanza che rispetto ai più generali principi dell’interpello, vive di vita autonoma essendo stata introdotta con il decreto attuativo della delega fiscale. E in questo senso l’Agenzia non potrà di sua iniziativa disconoscere o modificare la risposta originariamente fornita. Piuttosto, si legge nella bozza di decreto, potrà verificare l’assenza di possibili cambiamenti rilevanti ai fini della risposta fornita e soprattutto la corretta applicazione delle indicazioni dettate al contribuente.
Attenzione però. L’interpello non mette al ripa roda possibili a zionidi accertamento dell’amministrazione finanziaria. Agenzia delle Entrate, Dogane e Guardia di Finanza potranno sempre procedere alle loro attività di controllo nei confronti del nuovo investitore per tu ttele questioni diverse da quelle contenute nel parere ottenuto in risposta all’interpello.
COOPERATIVE COMPLIANCE L’investitore che si adeguerà alla risposta delle Entrate potrà accedere al meccanismo di tutoraggio dell’amministrazione finanziaria