Basta veti sul «via libera» più veloce per chi investe
Il governo ha varato un poker di provvedimenti animati dalla stessa sincera volontà di accelerare e rendere più sicuri gli investimenti privati e pubblici. Si tratta di due decreti legislativi attuativi delle deleghe della legge Madia (Scia semplificata e riforma della conferenza di servizi), di un regolamento sempre in attuazione della legge sulla riforma della Pa (quello sui poteri sostitutivi di Palazzo Chigi in caso di mancata risposta a richieste di autorizzazione per grandi opere infrastrutturali e grandi stabilimenti produttivi), del decreto legislativo sulla riforma degli appalti pubblici varato giovedì dal governo e inviato ieri alle Camere dopo la “bollinatura” della Ragioneria generale dello Stato. Un poker di provvedimenti che può scuotere alle fondamenta l’Italia dei veti, dei tempi lunghissimi per realizzare alcunché, dei costi mai definiti, delle resistenze culturali e degli apparati normativi elefantiaci in cui spesso si annida la ben più concreta volontà di corruzione (nel senso di corrompere ed essere corrotto).
Lungi dal pensare che la partita - guidata da Palazzo Chigi ma senza trascurare fondamentali contributi come quelli dei ministri Madia e Delrio e dell’Autorità anticorruzione di Raffaele Cantone - sia vinta, bisogna invece dire che il confronto fra innovatori e conservatori è in corso ancora in queste settimane, a volte nascosto dai riflettori della cronaca.
Prendiamo l’esempio del regolamento che attribuisce poteri sostitutivi proprio per spazzare via meline e veti non giustificati dai fatti: varato il 20 gennaio dal governo, è stato oggetto di un tentativo di affossamento prima e di svuotamento poi dalle Regioni che - in attesa della sacrosanta riforma del titolo V - in materia di territorio pensano ancora di fare il bello e il cattivo tempo, a difesa delle proprie prerogative (usate malissimo in questi ultimi 15 anni). Il riferimento alla legge obiettivo e alle intese istituzionali preventive (che uccisero di fatto quella legge in culla) fa venire i brividi e dimostra come giriamo sempre intorno agli stessi vizi. Fra una quindicina di giorni ci sarà un nuovo round Governo-Regioni per cercare una soluzione e speriamo che, come la proposta governativa, sia una soluzione vera e non uno di quei caroselli gattopardeschi che servono per perdere tempo e lasciare tutto com’è.