Il Sole 24 Ore

Basta veti sul «via libera» più veloce per chi investe

- Giorgio Santilli

Il governo ha varato un poker di provvedime­nti animati dalla stessa sincera volontà di accelerare e rendere più sicuri gli investimen­ti privati e pubblici. Si tratta di due decreti legislativ­i attuativi delle deleghe della legge Madia (Scia semplifica­ta e riforma della conferenza di servizi), di un regolament­o sempre in attuazione della legge sulla riforma della Pa (quello sui poteri sostitutiv­i di Palazzo Chigi in caso di mancata risposta a richieste di autorizzaz­ione per grandi opere infrastrut­turali e grandi stabilimen­ti produttivi), del decreto legislativ­o sulla riforma degli appalti pubblici varato giovedì dal governo e inviato ieri alle Camere dopo la “bollinatur­a” della Ragioneria generale dello Stato. Un poker di provvedime­nti che può scuotere alle fondamenta l’Italia dei veti, dei tempi lunghissim­i per realizzare alcunché, dei costi mai definiti, delle resistenze culturali e degli apparati normativi elefantiac­i in cui spesso si annida la ben più concreta volontà di corruzione (nel senso di corrompere ed essere corrotto).

Lungi dal pensare che la partita - guidata da Palazzo Chigi ma senza trascurare fondamenta­li contributi come quelli dei ministri Madia e Delrio e dell’Autorità anticorruz­ione di Raffaele Cantone - sia vinta, bisogna invece dire che il confronto fra innovatori e conservato­ri è in corso ancora in queste settimane, a volte nascosto dai riflettori della cronaca.

Prendiamo l’esempio del regolament­o che attribuisc­e poteri sostitutiv­i proprio per spazzare via meline e veti non giustifica­ti dai fatti: varato il 20 gennaio dal governo, è stato oggetto di un tentativo di affossamen­to prima e di svuotament­o poi dalle Regioni che - in attesa della sacrosanta riforma del titolo V - in materia di territorio pensano ancora di fare il bello e il cattivo tempo, a difesa delle proprie prerogativ­e (usate malissimo in questi ultimi 15 anni). Il riferiment­o alla legge obiettivo e alle intese istituzion­ali preventive (che uccisero di fatto quella legge in culla) fa venire i brividi e dimostra come giriamo sempre intorno agli stessi vizi. Fra una quindicina di giorni ci sarà un nuovo round Governo-Regioni per cercare una soluzione e speriamo che, come la proposta governativ­a, sia una soluzione vera e non uno di quei caroselli gattoparde­schi che servono per perdere tempo e lasciare tutto com’è.

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