La vera sfida è ora definire il prezzo del titolo
Ora che l’assemblea dei soci ha dato il suo via libera alla trasformazione in Spa, all’aumento di capitale e allo sbarco in Borsa, la nuova “Banca Popolare di Vicenza Spa”, questo il nuovo nome ufficiale, deve già pensare ai prossimi passi. Passi che, va detto, non saranno facili anche perchè di mezzo c’è un mercato che, nonostante il miglioramento delle ultime tre settimane, rimane volatile. Con non pochi rischi per il buon esito dell’operazione di rafforzamento patrimoniale da 1,75 miliardi di euro, garantito da UniCredit e indispensabile per riportare il Cet1 ratio dall’attuale 6,65% al di sopra del 10,25% richiesto da Bce.
La road map di fatto è già trac- ciata. A breve - il 26 marzo, anche se la data è ancora ufficiosa - i soci verranno nuovamente convocati per approvare il bilancio 2015. Un passaggio, questo, che non presenta problematicità di rilievo. Ma che nel contempo servirà a giungere sul mercato con numeri in ordine e partire con l’offerta globale delle azioni.
In questo contesto, il nodo vero sarà la definizione del prezzo dell’azione. Perchè a seconda del valore (e della relativa convenienza) cambierà anche la propensione degli investitori a partecipare all’aumento, visto che qualcuno potrebbe attendere l’Ipo per cavalcare eventuali deprezzamenti. Per definire il prezzo, la banca ha previsto il metodo del book-building secondo cui l’istituto anzitutto in- dividuerà insieme ai coordinatori dell’offerta - Mediobanca, Jp Morgan, Deutsche Bank, Bnp Paribas e UniCredit - una forchetta di valore. L’intervallo di valorizzazione (oggi fissata a 6,3 euro) verrà reso noto tra fine marzo e inizio aprile, come ricordato ieri dallo stesso ad Francesco Iorio, e sarà influenzato dall’andamento dei mercati delle prossime settimane e dai “sondaggi” (il cosiddetto premarketing) che la banca avrà effettuato nel frattempo presso investitori e banche d’affari. L’intervallo, è bene ricordarlo, sarà vincolante nel suo valore massimo ma non nel minimo, lasciando così aperta la porta a possibili revisioni al ribasso qualora la domanda degli investitori si rivelasse debole. Il timing si rive- lerà ancora una volta decisivo. Anche perchè nello stesso periodo pure l’altra banca veneta ex popolare, Veneto Banca, sarà sul mercato per chiedere denaro fresco agli investitori.
Al termine del periodo di offerta sul mercato, e in virtù della domanda degli investitori istituzionali e del retail, si alzerà il velo sul valore “puntuale” del prezzo a cui sarà possibile sottoscrivere le azioni di nuova emissione, che verranno offerte in Borsa a partire dalla seconda metà di aprile. Se tutto filerà liscio, entro fine giugno la banca dovrà convocare una nuova assemblea degli azionisti - la prima in forma di Spa - che avrà il compito di nominare un nuovo Cda. da.