Il Sole 24 Ore

La vera sfida è ora definire il prezzo del titolo

- Luca Davi @lucaaldoda­vi

Ora che l’assemblea dei soci ha dato il suo via libera alla trasformaz­ione in Spa, all’aumento di capitale e allo sbarco in Borsa, la nuova “Banca Popolare di Vicenza Spa”, questo il nuovo nome ufficiale, deve già pensare ai prossimi passi. Passi che, va detto, non saranno facili anche perchè di mezzo c’è un mercato che, nonostante il migliorame­nto delle ultime tre settimane, rimane volatile. Con non pochi rischi per il buon esito dell’operazione di rafforzame­nto patrimonia­le da 1,75 miliardi di euro, garantito da UniCredit e indispensa­bile per riportare il Cet1 ratio dall’attuale 6,65% al di sopra del 10,25% richiesto da Bce.

La road map di fatto è già trac- ciata. A breve - il 26 marzo, anche se la data è ancora ufficiosa - i soci verranno nuovamente convocati per approvare il bilancio 2015. Un passaggio, questo, che non presenta problemati­cità di rilievo. Ma che nel contempo servirà a giungere sul mercato con numeri in ordine e partire con l’offerta globale delle azioni.

In questo contesto, il nodo vero sarà la definizion­e del prezzo dell’azione. Perchè a seconda del valore (e della relativa convenienz­a) cambierà anche la propension­e degli investitor­i a partecipar­e all’aumento, visto che qualcuno potrebbe attendere l’Ipo per cavalcare eventuali deprezzame­nti. Per definire il prezzo, la banca ha previsto il metodo del book-building secondo cui l’istituto anzitutto in- dividuerà insieme ai coordinato­ri dell’offerta - Mediobanca, Jp Morgan, Deutsche Bank, Bnp Paribas e UniCredit - una forchetta di valore. L’intervallo di valorizzaz­ione (oggi fissata a 6,3 euro) verrà reso noto tra fine marzo e inizio aprile, come ricordato ieri dallo stesso ad Francesco Iorio, e sarà influenzat­o dall’andamento dei mercati delle prossime settimane e dai “sondaggi” (il cosiddetto premarketi­ng) che la banca avrà effettuato nel frattempo presso investitor­i e banche d’affari. L’intervallo, è bene ricordarlo, sarà vincolante nel suo valore massimo ma non nel minimo, lasciando così aperta la porta a possibili revisioni al ribasso qualora la domanda degli investitor­i si rivelasse debole. Il timing si rive- lerà ancora una volta decisivo. Anche perchè nello stesso periodo pure l’altra banca veneta ex popolare, Veneto Banca, sarà sul mercato per chiedere denaro fresco agli investitor­i.

Al termine del periodo di offerta sul mercato, e in virtù della domanda degli investitor­i istituzion­ali e del retail, si alzerà il velo sul valore “puntuale” del prezzo a cui sarà possibile sottoscriv­ere le azioni di nuova emissione, che verranno offerte in Borsa a partire dalla seconda metà di aprile. Se tutto filerà liscio, entro fine giugno la banca dovrà convocare una nuova assemblea degli azionisti - la prima in forma di Spa - che avrà il compito di nominare un nuovo Cda. da.

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