Il paniere Istat, la lente che «spia» l’evoluzione della società
Scompare il wagon lit
Ricordate l’esilarante scenetta di Totò che deve raggiungere Parigi sul Wagon lit e insiste con il conduttore che lui deve restare in questo ”wagon qui” e non nel “wagon lit”? La scena del colloquio che segue con l’on. Trombetta, suo compagno di vagone, non avrebbe più il sapore dell’attualità, dal momento che il nuovo paniere Istat, che indica i beni e i servizi consumati dalle famiglie, ha eliminato il wagon lit e le cuccette dal paniere. Addio quindi alle notti più o meno insonni sui treni: con l’Alta velocità e gli aerei il wagon lit esce di scena, o meglio esce dal portafoglio degli italiani.
Il paniere Istat, un insieme di 1.476 prodotti elementari che caratterizzano i consumi degli italiani, si è arricchito negli anni di nuove categorie e di una infinità di beni e servizi all’interno di queste categorie. Se guardiamo i segmenti dal 1928 ad oggi, ci rendiamo conto di come siano cambiati gli scenari del benessere e della povertà delle famiglie. Una coppia che spenda meno di 1.041 euro al mese e non possa quindi godere di beni inseriti nel paniere e ritenuti essenziali, rientra oggi nella categoria di povertà. Ma è interessante vedere quali consumi siano via via scomparsi e quali siano entrati di prepotenza, come beni di consumo correnti.
Il paniere degli anni tra il 1954 e il 1966 indicava ancora la brillantina tra gli articoli igienici e i pennini e l’inchiostro tra gli articoli di uso domestico, ma nel paniere del 1971/76 scompaiono sia la brillantina sostituita da acqua di colonia che i pennini, mentre arriva la penna a sfera. Non più uomini impomatati, ma leggermente profumati, non più macchie di inchiostro, ma eleganti scritture con la biro. Nel paniere del 1977/80 entrano il giradischi, la TV portatile, le pellicole per cinepresa e gli acquisti di animali, segno di un benessere consolidato.
L’evoluzione della società è tutta lì, nel paniere dell’Istat che ci fornisce su un piatto d’argento lo specchio dei cambiamenti sociali. Non ha la pretesa di spiegare o di indagare i fenomeni sottesi alla naturale evoluzione, semplicemente fotografa l’esistente. Inserire quest’anno i leggings da bambina, perfezionamento della calzamaglia per bambina entrata nel paniere del 1977, vuol dire che il gusto nel vestire i bimbi è cambiato. Nel paniere 2016 entrano le bevande vegetali, il cibo per celiaci e i prodotti dietetici. Ci stiamo scoprendo celiaci: non c’è più solo il sano pane del forno di Renzo, ce ne sono infinite varietà; e poi i cocomeri e le zucche baby coltivati come frutta decorativa. Sembra un elenco di beni di una popolazione un po' malata, un po' sofisticata, così diversa da quando usava il sapone da bucato per l’igiene personale o la brillantina al posto della lacca. Anche perché ora la decorazione non si limita alla frutta, ma investe anche il corpo con l’ingresso dei tatuaggi, complicata estensione di una mania decorativa che investe anche la persona con le sue colorate tentazioni. Viene sdoganato anche il pantalone corto per l’uomo che non appartiene più solo al lavoratore, indumento comodo anche se macchiato di calce. Ora la moda ha lanciato i bermuda come un look sofisticato. Non fanno parte del paniere altre stravaganze come i misuratori di passi durante la corsa, ma ci mancherà poco perché sembra che la cura di sé sia un must irrinunciabile per popolo di vanitosi piccoli e grandi.