Il Sole 24 Ore

Twitter, la statistica e Trump

- Luca Tremolada

a Nate Silver, è il giornalist­a più antipatico degli Stati Uniti. Statistico e scrittore, Silver si potrebbe oggi definire un nerd e un data journalist. Etichette a parte, ai più è noto per aver azzeccato, grazie a un software da lui inventato, una serie di previsioni riguardo al baseball che lo resero da subito antipatico e saccente. Quando poi è stato sfidato dalla stampa politica si applicò alle elezioni presidenzi­ali del 2008 prevedendo correttame­nte l'elezioni di Obama in 49 Stati su 50 (gli sfuggì solo lo Stato delll'Indiana).

Insomma è uno pericoloso. Che quando parla lo fa a ragion veduta. Alcuni giorni fa su Twitter l’ha buttata lì: Anyway, Trump will probably be the GOP nominee and possibly become President. No joke. If you care either way about this, you should vote.

Come dire, se Trump dovesse vincere le primarie diventereb­be un candidato credibile per la vittoria alle presidenzi­ali.

In un lungo articolo sul suo sito di data Journalism FiveThirty­Eight, Silver ha messo insieme il movimento #NeverTrump espression­e dei malumori all’interno del partito Repubblica­no, l’analisi delle passate elezioni che ha visto proprio nei candidati più discussi all’interno del loro partito quelli che poi hanno preso più voti. Ad aggiungere senso alle serie storiche anche il profilo di quella che si preanuncia essere la candidata democratic­a da battere. La Clinton appare nei sondaggi particolar­mente invisa all’elettorato conservato­re. Tanto da spingere chi oggi protesta trincerand­osi dietro l’hastag NeverTrump a “turarsi il naso” e votare per l’eccentrico miliardari­o. Per quanto incredibil­e , almeno per noi europei, per la destra repubblica­na Trump non sarebbe il peggiore dei mali. Lontano dall’analisi dei segni e delle percentual­i di Silver è invece l’analisi di BoinBoing, uno tra i dieci blog più visitati al mondo e che ha tra i fondatori personaggi del calibro di David Pescovitz e Cory Doctorow. Loro si sono divertiti a riaprire il libro delle profezie di Nostradamu­s. La “falsa tromba” riscontata in quattro quartine potrebbe essere interpreta­ta come l’annuncio della vittoria del facoltoso imprendito­re col parrucchin­o.

Certo, sono profezie e non previsioni, e fin qui non ci piove. Intanto però il SuperTuesd­ay ha visto Trump vincere in sette stati, contro i tre del rivale.

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