Neve e vento nella coda d’inverno
Danni a reti ferroviar ie, stradali ed elettr iche in tutto il Centro-Nord
Piogge, neve e raffiche di vento portate dal ciclone atlantico Davide sferzeranno l’Italia ancora oggi e domani, spostandosi gradualmente verso Sud. Intanto si contano i danni della prima “fiondata” (così l’hanno chiamata i meteorologi) di maltempo, tra reti ferroviarie, stradali ed elettriche bloccate ieri per ore dalla neve in Piemonte e Lombardia, l’acqua alta a Venezia, alberi caduti e pali della luce divelti per raffiche di vento oltre gli 80-100 km all’ora dalla Liguria al Veneto.
Un inverno in ritardo e burrascoso che dopo il Natale primaverile proietta ora una Pasqua fortunata per il business degli im- pianti sciistici alpini e prealpini, complici le basse temperature previste anche per le prossime settimane. Nelle città del CentroNord non cessa intanto l’allerta maltempo della Protezione civile, con possibili criticità idrogeologiche e idrauliche soprattutto in Pianura Padana. A Venezia è già arrivata l’acqua alta che si stima toccherà i 110-115 cm.
Il rischio valanghe è invece segnalato in Trentino e in Lombardia (la neve è scesa abbondante sopra i 600 metri un po’ ovunque sulle Alpi). Liguria di Levante e Toscana sono state colpite da violenti nubifragi con venti di Libec- cio. A Torino è arrivata la prima neve della stagione, caduta abbondantemente sull’A6 TorinoSavona causando blocchi all’altezza di Altare per tutta la mattinata di ieri. Pesanti i danni alla rete elettrica, con una task force dell’Enel di oltre 500 tecnici e 250 mezzi ieri al lavoro in Piemonte per riparare guasti e black-out.
Nell’entroterra genovese sono invece stati mobilitati tutto il giorno spazzaneve e trattori agricoli (usati come spalaneve). Disagi e ritardi del trasporto ferroviario hanno interessato le tratte tra Milano,Varese, Luino, Gallarate e Domodossola. Un palo è caduto sopra un nido dell’Imperiese, fortunatamente chiuso. Nessun ferito, dunque fin qui, ma solo danni e disagi.
Oggi è attesa la seconda “fiondata”, che risparmierà il Nord ma colpirà Umbria, Lazio, Campania, Basilicata, Puglia e Calabria. La neve cadrà in Appennino sopra i 700/1000 metri. E anche se da martedì è atteso un miglioramento generalizzato lungo lo Stivale, il Servizio meteorologico dell’Aeronautica militare preannuncia il ritorno di nuvole e piogge sparse per la seconda metà della settimana.