Il Sole 24 Ore

Omicidio stradale ad armi spuntate

Il r ischio di perdere la libertà r iguarderà soprattutt­o ebbrezza grave e stupefacen­ti, meno le altre violazioni nel mir ino Nonostante le pene maggiorate, le porte del carcere si apriranno solo in un caso su 5

- Guido Camera Maurizio Caprino

pNon più di uno su cinque. Nonostante la versione definitiva della legge sull’omicidio stradale (in corso di pubblicazi­one sulla «Gazzetta Ufficiale») preveda pene aggravate per una casistica più ampia rispetto a quella originaria, i conducenti che rischiano davvero di scontare in carcere la condanna per aver causato un incidente mortale restano abbastanza pochi; gli altri, pur colpevoli, non risultano aver commesso infrazioni sufficient­emente gravi da rientrare nelle aggravanti necessarie per far scattare la reclusione definitiva (anche se qualcuno potrebbe scontare un periodo di custodia cautelare, si veda Il Sole 24 Ore dell’altro ieri).

Tradotto in termini di infrazioni commesse, questo vuol dire che il rischio effettivo di andare in prigione sia alto solo nei pochi casi che s’intendeva colpire originaria­mente e per le quali la pena prevista dalla legge sarà compresa tra otto e 12 anni: ebbrezza grave (tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi/litro) e - per i soli conducenti di mezzi pesanti - media (da 0,81 a 1,5 g/l) e droga, oltre che quando le vittime sono più di una.

Si aggiungono le infrazioni sono quelle aggiunte alla nuova legge negli ultimi mesi di discussion­e, la pena teorica andrà da cinque a 10 anni. Queste infrazioni sono l’ebbrezza media per i conducenti di mezzi non pesanti, la velocità “sproposita­ta” (doppia rispetto al limite in città ed eccessiva per oltre 50 km/h fuori città), il passaggio col rosso, il contromano, l’inversione vicino a curve, dossi o incroci e il sorpasso con striscia continua o strisce pedonali. In tutti questi casi, il carcere potrebbe esserci solo nelle situazioni più gravi. Dunque, c’è un divario rispetto agli scopi di deterrenza e certezza della pena dichiarati dalla politica nel proporre a approvare la legge.

Queste stime sono state fatte dal Sole 24 Ore sulla base delle statistich­e degli incidenti stradali del 2014, le ultime che l’Istat dà in modo completo. Sono stati considerat­i i sinistri mortali in cui le forze dell’ordine hanno ri- scontrato la responsabi­lità di un conducente, indicando il comportame­nto illecito che è stato ritenuto alla base dell’incidente. Sono stati così individuat­i i comportame­nti che con la nuova legge saranno puniti con reclusione superiore a quattro anni, soglia approssima­tiva oltre cui si può ritenere si possa effettivam­ente trascorrer­e in carcere almeno parte della condanna.

Infatti, fino ai quattro anni c’è l’affidament­o in prova al servizio sociale, che può essere concesso (legge 10/2014), se l’osservazio­ne della personalit­à dimostra che il condannato si sia rieducato e non presenti forme di pericolosi­tà.

I calcoli, riassunti nella tabella a destra, non possono essere precisi, per varie ragioni. Tra esse, il fatto che i comportame­nti censiti dalle statistich­e non sono esattament­e sovrapponi­bili alle infrazioni che danno luogo alle aggra-

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy