Il Sole 24 Ore

Demografia e mortalità

- di Gianfranco Fabi gianfranco.fabi@ilsole24or­e.com

Caro Fabi, la scorsa settimana lei ha parlato di demografia e mortalità. Si dice: la popolazion­e invecchia e aumenta la mortalità. Però tale dato non si giustifica nell’anziano come unico fattore causale. C’è un picco a luglio 2015 che non si riscontra o è poco rilevante in Europa . Nemmeno l’influenza e la riduzione di vaccinazio­ni giustifica­no interament­e l’andamento della curva, perché la sovrastima è anche estiva. Si dice: c’è un effetto rimbalzo, successivo a periodi precedenti di scarsa mortalità. Perché invece non verificare i fattori di rischio ambientale? E missioni, N2O, ozono, benzene, asbesto, diossine, ecc. Alcuni studi hanno evidenziat­o un aumento di ricoveri cardio-vascolari in concomitan­za ad aumenti di Pm10. Effetti clinici avversi possono correlarsi ad altre sostanze eventualme­nte presenti nell’ambiente. Si potrebbero

monitorare questi parametri. La loro valutazion­e e successiva correzione, potrebbe portare a migliorame­nto dell’aspettativ­a di vita, ad una minore ospedalizz­azione e riduzione appropriat­a dei costi costi sanitari.

Mariano Cherubini Gentile Cherubini,

sul fatto che l’inquinamen­to ambientale incida non solo sulla qualità della vita, ma anche e soprattutt­o sulla salute non dovrebbero esserci dubbi. Così come appare condivisa la necessità di operare in modo da ridurre il più possibile le emissioni potenzialm­ente nocive. Gli effetti dell’inquinamen­to non possono tuttavia essere considerat­i tra le cause immediate di mortalità, paragonabi­li quindi alle conseguenz­e di un’epidemia, ma solo tra gli elementi che riducendo la resistenza fisica favoriscon­o l’insorgere di altre cause di mortalità.

E per stare sul tema specifico anche le ultime statistich­e non offrono risposte particolar­i. Basti pensare che l’incremen- to di mortalità del 2015 rispetto al 2014 è stato analogo a quello che si è registrato nel 1956, nel 1962 e nel 1983 e ha avuto il

suo massimo e il suo minimo in due regioni molto simili: l’incremento minimo è stato infatti del +5,8% nella Provincia di Bolzano e quello massimo del +18,7% nella Valle d’Aosta. E peraltro come osserva nella sua nota l’Istat: «L’incremento di mortalità risulta omogeneo dal punto di vista del territorio. Le zone più interessat­e dall’aumento di mortalità sono quelle del Nord-ovest, Piemonte e Lombardia registrano incrementi, rispettiva­mente, del 10,1% e del 10,6%. Nel Centro, Toscana e Umbria mostrano un aumento del 10,3% mentre nel Mezzogiorn­o un +10,7% si rileva in Campania». Un incremento di mortalità ancora più forte è stato peraltro in Svizzera dove nel 2015 si sono registrati 67.300 decessi con un aumento del 5,2% rispetto all’anno precedente . È il valore più elevato registrato dal 1918, anno in cui imperversa­va l’influenza spagnola. E anche in Svizzera il dato più alto si è avuto nel mese di luglio. Se l’allarmismo sulla maggiore mortalità è quindi solo in parte giustifica­to resta il fatto che una seria politica di difesa dell’ambiente e di lotta all’inquinamen­to appare indispensa­bile anche per mille altri motivi.

 ??  ?? Domenico Rosa
Domenico Rosa
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy