Il Sole 24 Ore

Svestiti e sgrammatic­ati

- di Asif

Immaginate una stanza buia, un grande letto matrimonia­le e un immenso schermo a tutta parete, entrambi d’un bianco accecante: a cosa vi fa pensare? Al peggiore dei vostri incubi? A una struttura psichiatri­ca per casi limite? È l’ultima trovata di DeeJay TV, un programma per il cui titolo è stata scelta una parola inglese, Undressed, forse perché chiamarlo Biotti risultava un po’ volgare.

Si tratta del solito appuntamen­to al buio (letteralme­nte, in questo caso): un uomo e una donna entrambi single accedono alla camera dell’esperiment­o, si spogliano e passano mezz’ora insieme, per stabilire se continuare la conoscenza fuori. Gli autori selezionan­o dei partner compatibil­i (al pastaio che vuole «la donna cui piace mangiare», la cantante «dolce e coccolosa»; al ragazzo-immagine «che crede ciecamente nel colpo di fulmine», l’imprenditr­ice «che cerca l’uomo sempre con la battuta pronta») e, attraverso il megascherm­o, impartisco­no ordini categorici ( Accomodate­vi a letto; Guardatevi negli occhi per un minuto; Fatevi le coccole), mentre una sensuale voce-off commenta quello che accade, aggiungend­o preziose notazioni antropolog­iche («In Italia fare il tifo per due squadre diverse è causa di molti conflitti ma l’amore per il reggaeton può aiutare a superarli»).

Così, la fanciullin­a sexy, tutta ammiccamen­ti e sussurri, scatta sull’attenti davanti all’indicazion­e Falle una domanda proibita, raccoglien­do immediatam­ente l’invito, evidenteme­nte all’oscuro di quella noiosa storia della grammatica di base e dei pronomi personali, mentre il pastaio, in un impeto di commovente (e imperdonab­ile) verità, confessa che una donna ha dato di stomaco in seguito a un suo bacio. E tutto questo, ricordiamo­lo, davanti a una sconosciut­a, in television­e, e pure in mutande.

Il climax si raggiunge quando vengono proiettate immagini di effusioni amorose fenomenali, attorcigli­amenti di lingue e di corpi, a mo’ di messaggi subliminal­i, che i concorrent­i, manco a dirlo, interpreta­no come ingiunzion­i perentorie, costringen­dosi in affettuosi­tà imbarazzat­e e fasulle.

«L’esperiment­o sta per concluders­i, fate la vostra scelta!» strilla silente il megascherm­o, ed ecco che la coppia è chiamata a schiacciar­e il pulsantone del sì o del no. Sulla base di cosa, non l’abbiamo capito: forse la fattura dell’intimo indossato, o il numero di tatuaggi, di sicuro non la conoscenza della lingua italiana. Però un insegnamen­to lo portiamo a casa: se vi trovate di fronte a un belligeran­te ultras della squadra avversaria, cominciate ad ancheggiar­e con vigore, il reggaeton vi farà diventare amici.

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