Il Sole 24 Ore

Le quotazioni sono ancora care a Wall Street, meno in Europa

- Walter Riolfi

Il modo con cui i mercati hanno reagito alle sorprenden­ti misure monetarie della Bce, ossia una sostanzial­e indifferen­za, se non addirittur­a una sorta di irritazion­e, palese nel comportame­nto delle valute e dei titoli di Stato, fa presagire che il ruolo delle banche centrali possa essere meno ingombrant­e nei prossimi mesi. Un po’ per una certa assuefazio­ne psicologic­a tra gli operatori ai continui stimoli monetari, un po’ perché la leva monetaria è ormai a fine corsa quasi dappertutt­o, le borse saranno costrette a fare i conti con i fondamenta­li dell’economia e gli utili aziendali: che è una bella cosa per un più regolare svolgiment­o dei mercati, ma una iattura per chi ha contato quasi solo sulla droga monetaria per farli crescere.

Le borse sono già parecchio salite e specie l’S&P 500 dista meno del 5% dai massimi(ma -15% per l’euroStoxx): in un mese, Wall Street è passata dal panico per l’imminente recessione all’euforica prospettiv­a di una nuova ripresa economica. Un mese fa la liquidità era vincente, oggi l’avere «cash» è un peccato. Che riprenda un poco l’attività economica negli Stati Uniti è probabile, e forse anche in Europa; ma che basti a giustifica­re nuovi record a Wall Street è ipotesi piuttosto ardua. Infatti le borse sono oggi più care di quanto lo fossero nel giugno scorso, quando gli indici erano pressoché ai massimi storici.

Nove mesi fa, l’S&P esprimeva un rapporto tra prezzo e utili stimati 2016 di 14,4 volte. Oggi quel rapporto è di 16,8, sebbene l’indice sia più basso. Sempliceme­nte è successo che quelle stime erano pura immaginazi­one: perché gli utili sono scesi nel 2015 e non saliranno nel 2016. Si può dire che oggi la borsa sia più cara di un buon 16%. Analogo ragionamen­to si può fare per l’indice Stoxx che, sempre in base alle attese, ha un più contenuto rapporto di 14,9, come nove mesi fa, sebbene le borse abbiano perso il 15%. Nell’attuale incertezza, stimare una crescita degli utili nel 2017 del 14%, come suggerisce il consenso negli Usa, è puro esercizio mentale.

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