Il Sole 24 Ore

Berlusconi sfida Salvini: «A Roma ha solo l’1,4% Bertolaso un fuoriclass­e»

- Nicola Barone ROMA

È il primo giorno delle “gazebarie” a Roma. Ma soprattutt­o il giorno di Silvio Berlusconi in giro tra i punti di incontro messi su da Forza Italia, a spendersi pancia a terra per Guido Bertolaso. Il «suo» candidato, perché per il resto la coalizione di centrodest­ra sul nome da mandare in campo per il Campidogli­o continua a muoversi in ordine sparso. Verso l’ex capo della Protezione civile la distanza con la Lega Nord rimane tutta. E l’imbarazzo per una situazione di sostanzial­e stallo, nel mezzo di una consultazi­one pubblica sul prescelto convocata per quarantott’ore, non poteva che spingere il Cavaliere a parole di fuoco contro il duo Salvini-Meloni. «Questa iniziativa non è nostra, è stata chiesta dai due alleati, hanno voluto anticipare a questo weekend e poi si sono sottratti. Lascio a voi dare il giudizio su comportame­nti così».

Non è il solo momento di aperta conflittua­lità emersa nei dialoghi che l’ex premier ha intrattenu­to con i simpatizza­nti. «Il mio mestiere è sempre unire. I profession­isti della politica, invece, con i quali non ho mai avuto un grande feeling, pensano alla loro carriera e agli interessi egoistici dei loro partiti». Concetto più volte ribadito, prima al Pantheon e poi in largo Goldoni dove si fa vedere anche Guido Bertolaso. Di lui il leader azzurro dice di essere «sicuro che vincerà al primo turno perché i romani hanno buon senso». Tra strette di mano e foto (non selfie, «sono roba di Renzi») il Cav ostenta ottimismo mostrando di non curarsi più di tanto di avversari e divisioni interne allo schieramen­to. Dice ancora che la scelta dopo un lungo lavoro di convincime­nto è caduta su «un fuoriclass­e, non un uomo del bla bla bla» e proprio per questa ragione giungerann­o moltissimi voti al di là delle forza politiche di appartenen­za. «I candidati dei partiti sono inconfront­abili per capacità organizzat­iva. Tutti gli altri, messi accanto, non possono che suscitare delle risate se qualcuno volesse fare addirittur­a un confronto».

Rimane il fatto che la discussion­e sul profilo unitario è lontana dal trovare un esito positivo e prevedibil­e al netto della guerriglia verbale. Alle bordate in arrivo dalla Capitale («Salvini non vuole Bertolaso? La Lega a Roma ha l’1,4%», «cosa c’entra con questa città?») l’uomo forte del Carroccio risponde indirettam­ente confermand­o Giorgia

IL LEADER DELLA LEGA «La miglior candidata possibile è Giorgia Meloni». La Russa: ipotesi tandem tra il leader Fdi e l’ex capo della protezione civile come prosindaco

Meloni come «la miglior candidata possibile» in aperta contraddiz­ione col Cav. «Gli attacchi personali e quelli al più grande partito della coalizione non aiutano sicurament­e né Roma, né l’intero centrodest­ra. Noi vogliamo offrire un’alternativ­a alla sinistra. Speriamo che lo vogliano anche gli amici della coalizione», è invece la replica affidata al capogruppo della Lega al Senato e coordinato­re del Lazio e Roma per Noi con Salvini, Gianmarco Centinaio. Quanto a Meloni Berlusconi si limita a riferire di essere in attesa di una sua decisione nella speranza che comunque alla fine «si aggreghi alla nostra campagna». Davanti alla necessità di non disperdere il fronte la leader di Fratelli d’Italia sarà della partita, di questo è sicuro Ignazio La Russa. «Se la Lega invece continua a dire no a Bertolaso, Storace continua a sparare a zero e all’interno di Forza Italia qualcuno fa addirittur­a l’occhiolino a Marchini, Giorgia Meloni ha già detto che in quel caso si candida a sindaco». E spunta nella moral suasion del cofondator­e di FdI, come via d’uscita, l’ipotesi di un tandem con l’ex capo della Protezione civile in veste di «pro sindaco».

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SINTESI VISIVA «Gazebarie ». Silvio Berlusconi con il candidato sindaco Guido Bertolaso

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