Berlusconi sfida Salvini: «A Roma ha solo l’1,4% Bertolaso un fuoriclasse»
È il primo giorno delle “gazebarie” a Roma. Ma soprattutto il giorno di Silvio Berlusconi in giro tra i punti di incontro messi su da Forza Italia, a spendersi pancia a terra per Guido Bertolaso. Il «suo» candidato, perché per il resto la coalizione di centrodestra sul nome da mandare in campo per il Campidoglio continua a muoversi in ordine sparso. Verso l’ex capo della Protezione civile la distanza con la Lega Nord rimane tutta. E l’imbarazzo per una situazione di sostanziale stallo, nel mezzo di una consultazione pubblica sul prescelto convocata per quarantott’ore, non poteva che spingere il Cavaliere a parole di fuoco contro il duo Salvini-Meloni. «Questa iniziativa non è nostra, è stata chiesta dai due alleati, hanno voluto anticipare a questo weekend e poi si sono sottratti. Lascio a voi dare il giudizio su comportamenti così».
Non è il solo momento di aperta conflittualità emersa nei dialoghi che l’ex premier ha intrattenuto con i simpatizzanti. «Il mio mestiere è sempre unire. I professionisti della politica, invece, con i quali non ho mai avuto un grande feeling, pensano alla loro carriera e agli interessi egoistici dei loro partiti». Concetto più volte ribadito, prima al Pantheon e poi in largo Goldoni dove si fa vedere anche Guido Bertolaso. Di lui il leader azzurro dice di essere «sicuro che vincerà al primo turno perché i romani hanno buon senso». Tra strette di mano e foto (non selfie, «sono roba di Renzi») il Cav ostenta ottimismo mostrando di non curarsi più di tanto di avversari e divisioni interne allo schieramento. Dice ancora che la scelta dopo un lungo lavoro di convincimento è caduta su «un fuoriclasse, non un uomo del bla bla bla» e proprio per questa ragione giungeranno moltissimi voti al di là delle forza politiche di appartenenza. «I candidati dei partiti sono inconfrontabili per capacità organizzativa. Tutti gli altri, messi accanto, non possono che suscitare delle risate se qualcuno volesse fare addirittura un confronto».
Rimane il fatto che la discussione sul profilo unitario è lontana dal trovare un esito positivo e prevedibile al netto della guerriglia verbale. Alle bordate in arrivo dalla Capitale («Salvini non vuole Bertolaso? La Lega a Roma ha l’1,4%», «cosa c’entra con questa città?») l’uomo forte del Carroccio risponde indirettamente confermando Giorgia
IL LEADER DELLA LEGA «La miglior candidata possibile è Giorgia Meloni». La Russa: ipotesi tandem tra il leader Fdi e l’ex capo della protezione civile come prosindaco
Meloni come «la miglior candidata possibile» in aperta contraddizione col Cav. «Gli attacchi personali e quelli al più grande partito della coalizione non aiutano sicuramente né Roma, né l’intero centrodestra. Noi vogliamo offrire un’alternativa alla sinistra. Speriamo che lo vogliano anche gli amici della coalizione», è invece la replica affidata al capogruppo della Lega al Senato e coordinatore del Lazio e Roma per Noi con Salvini, Gianmarco Centinaio. Quanto a Meloni Berlusconi si limita a riferire di essere in attesa di una sua decisione nella speranza che comunque alla fine «si aggreghi alla nostra campagna». Davanti alla necessità di non disperdere il fronte la leader di Fratelli d’Italia sarà della partita, di questo è sicuro Ignazio La Russa. «Se la Lega invece continua a dire no a Bertolaso, Storace continua a sparare a zero e all’interno di Forza Italia qualcuno fa addirittura l’occhiolino a Marchini, Giorgia Meloni ha già detto che in quel caso si candida a sindaco». E spunta nella moral suasion del cofondatore di FdI, come via d’uscita, l’ipotesi di un tandem con l’ex capo della Protezione civile in veste di «pro sindaco».