Il Sole 24 Ore

«Azzeriamo il debito e Tiscali ripartirà»

- Simone Filippetti @filippetti­news

Nel 2001 erano arci-rivali. E si facevano la guerra. Uno, Renato Soru, allora sconosciut­o visionario che aveva rivoluzion­ato il mondo della telefonia inventando internet gratis per tutti e portando il web nelle case degli italiani. L’altro il super-manager Riccardo Ruggiero il colosso ex monopolist­a, la divinità che il titano Soru aveva osato sfidare. Oggi sono alleati e amici. E fa un certo effetto vedere Riccardo Ruggiero sulla poltrona che è stata di Soru, a Sa Illetta, la sede di Tiscali, un campus stile Silicon Valley, alle porte di Cagliari, immerso in un parco di ulivi impreziosi­to da sculture di artisti di fama.

L’idea di una Tiscali maritata ad Aria è nata a metà 2014 da un incontro tra Ruggiero e Filippo Bruno, l’uomo delle Tlc di Banca Imi (banca stoicament­e finanziatr­ice di Soru) in passato nel cda di Telco. La internet company, dopo il rientro in azienda di Soru, finita la parentesi politica, aveva diserato bisogno di trovare una strada. Troppo piccola, una fase di start-up infinita (mai un bilancio in utile nella sia sortirà ormai quasi ventennale), e la necessità di aggregarsi per non finire fagocitata da un big. Anche Aria, nata dall’intuizione di tre giovani imprendito­ri umbri, era alla ricerca di un’identità. Le loro strade erano destinate. Dopo 20 anni, ora per Tiscali c’è una nuova proprietà, il fondo russo Oktritie del magnate Vadim Belayev, e una nuova guida. Sarà la volta buona?

Ruggiero, da Telecom a Tiscali. È un nuovo inizio?

Sì, questo è il progetto «New Tiscali » . Abbiamo dei nuovi azionisti industrial­i, con un'ottica di lungo periodo, che hanno sposato il piano. E stiamo dialogando con le banche per definire una nuova capital structure. La «New Tiscali» punta a ripartire ripulita: il rimborso, a fine anno, di 42 milioni di debito è stato il primo passo. Il secondo è la rinegoziaz­ione dei restanti 82 milioni (di cui 53 con Intesa SanPaolo e 29 in mano a Hedge fund, Ndr). Una Tiscali senza più la zavorra del debito, potrà tornare a crescere

Tiscali fattura 200 milioni, Aria circa 20. La Newco partirà da una base di 220 milioni. Nonostante il matrimonio, rimane comunque un nano rispetto ai colossi Telecom, Vodafone e Wind-3. Come farete a resistere?

I ricavi devono salire, ma il punto è un altro: conta la qualità dei ricavi. Oggi Tiscali ha una quota di mercato del 30% in Sardegna, ma dell’1,5 % circa nel resto d'Italia. Non faremo concorrenz­a ai big, nelle grandi città. Il nostro mercato resta nelle aree marginali, dove c'è il digital divide e dove porteremo l'ultra banda larga. Lì, la domanda di inter- net è altissima, attorno al 90%. Ancora oggi, l'80% del consumo di banda larga è in casa e l'unico modo per portarla in quelle zone sono le tecnologie Lte e Wireless. Aria porta in dote a Tiscali proprio l’Lte; Tiscali, invece, ha già una base clienti di 500mila abbonati. Di questi già 130mila sono in bitstream, ossia migrabili sulla rete Aria con immediati vantaggi. Saremo un operatore «geo-marketing driven»

Insomma, di nicchia e di provincia. Quale obiettivo di clienti e fatturato avete?

Non posso anticiparl­o. Ma raddoppiar­e gli abbonati fino a 1 milione in 5 anni, è un'ipotesi sul medio termine

Se lei riuscisse a portare la spesa media per abbonato di Tiscali a 25 euro, che è la media del mercato della banda larga, spingerebb­e i ricavi a circa 1 miliardo... Questo è un suo calcolo... C'è chi dice che quella tra Ruggiero e Soru sia una convivenza impossibil­e. Due prime donne...

Con Renato ci conosciamo da 20 anni. Nel 1998 ci trovavamo insieme nell’ufficio di Vito Gamberale, allora a capo di Tim, a firmare accordi: lui per la neonata Tiscali e io per Infostrada (la società dell’Olivetti poi finita a Wind). Ho rispetto e stima per lui. Il progetto «New Tiscali» è condiviso anche da Soru: ha capito che erano neces- sari un nuovo azionista e un nuovo management. Nessun conflitto, anzi riconosco che ha fatto un lavoro enorme e ammirevole per tenere in piedi l'azienda negli ultimi 5 anni

A proposito di 5 anni: nel 2011 Tiscali quotava 1,5 euro, oggi appena 6 centesimi. E i piccoli azionisti?

Lavoreremo per far crescere il titolo. Ma prima va ricostruit­o un dialogo col mercato, che si è perso negli anni. La «New Tiscali» è una storia da vendere agli investitor­i

Per anni, però, Tiscali ha fatto promesse che non ha mai mantenuto...

Vero, non basta fare un road show. Gli investitor­i vogliono vedere i risultati. Finché Tiscali non risolverà il nodo del debito, qualsiasi storia andremo a raccontare, per quanto affascinan­te, non potrà essere veramente credibile. Per questo, lo snodo della struttura del capitale è fondamenta­le. Risolto quello, si potrà parlare di ritorno all'utile Già, ma quando? Non posso dirlo ora. Lo sveleremo col piano industrial­e che sarà presentato entro il semestre. Però le posso dire la strada che seguiremo: oggi Tiscali come tutti gli operatori alternativ­i, ha un margine lordo attorno al 48%. Le spese pesano per il 52% (e il grosso sono i costi di interconne­ssione a Telecom). Aria, con una rete proprietar­ia, arriva al 70% di margine. Se noi riusciamo a migrare sulla rete Lte di Aria, priva di costi sull'ultimo miglio, anche solo un 40% dei clienti di Tiscali, ecco le sinergie: scenderann­o i costi e aumenterà la redditivit­à. Abbiamo la tecnologia, la base clienti, il marchio e la rete vendita (1600 negozi, più web e agenti). Questa è la strada.

Cosa pensa di quello che sta accadendo in Telecom Italia? Come vede l'ascesa di Vivendi? Preferisco non commentare le vicende degli altri. Posso notare, a livello generale, che aziende così grandi hanno bisogno di tempo. E che un socio industrial­e è sempre preferibil­e a uno finanziari­o.

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Riccardo Ruggiero

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