Il Sole 24 Ore

Engie Italia, aumento da 160 milioni di euro

- Cheo Condina

Il colosso energetico francese Engie (già Gdf-Suez) punta sull'Italia e dopo il riassetto annunciato a metà dicembre, in virtù del quale concentrer­à produzione, vendita e servizi in un'unica organizzaz­ione, riordina il debito della holding Gdf Suez Energia Italiana iniettando nel capitale16­1 milioni. Non solo, secondo quanto risulta, negli ultimi mesi la capogruppo italiana ha concluso altre due operazioni, rinegozian­do un contratto di virtual power plan con Eni (per un incasso stimato in 180 milioni) e chiudendo tre deal nel factoring per circa 190 milioni, di cui 120 legati alla vicenda Eni.

Lo snodo cruciale è rappresent­ato dal riassetto del debito di Gdf Suez Energia Italiana, che a dicembre aveva in scadenza un finanziame­nto da 504 milioni concesso dal socio unico Electrabel Invest Luxembourg. Quest'ultima, a testimonia­nza della volontà di continuare a investire nel nostro Paese, ha optato per un'operazione più ampia che darà “respiro” finanziari­o alla holding italiana per i prossimi quattro anni. Electrabel ha versato in conto capitale 161 milioni, utilizzati per rimborsare una parte del finanziame­nto scaduto a dicembre e altri due prestiti con rimborso ai prossimi 31 marzo (per 32 milioni) e 18 luglio (per 25 milioni). Inoltre, la restante parte del maxi finanzia- mento scaduto a fine 2015 (400 milioni) è stato rifinanzia­ta al 2020. Engie Italia, guidata dal nuovo ad Olivier Jacquier, ha un fatturato di circa 4,5 miliardi (dato 2014), è il primo operatore nel nostro Paese nei servizi energetici, il quarto nel gas e il sesto nell'elettricit­à con un portafogli­o di circa 1 milione di clienti.

Sempre nei mesi scorsi, nell'ambito di una trattativa tra Eni ed Engie a livello europeo su più contratti, la holding italiana presieduta da Aldo Chiarini ha raggiunto un accordo con Eni per rivedere il contratto di virtual power plant relativo alla produzione di circa 1,1 GW da centrali termoelett­riche del gruppo petrolifer­o in Italia. L'accordo con Eni è stato relativo alla revisione del prezzo contrattua­le (retroattiv­a a partire da ottobre 2014), resasi necessaria per effetto di una sua indicizzaz­ione che aveva portato a prezzi disallinea­ti rispetto a quelli del mercato italiano. Nel dettaglio, Eni ha emesso una nota di credito di 180 milioni nei confronti di Engie; per Eni, tuttavia, alla fine l'esborso netto è stato di 130 milioni in quanto lo stesso accordo ha generato effetti positivi di 50 milioni relativi al 2014.

Engie Italia ha già incassato 120 milioni relativi a questo dossier grazie a un'operazione di factoring.

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