Il Sole 24 Ore

Le piattaform­e per smontare gli stereotipi e le notizie false

Con una informazio­ne dive rsa Open Migration punta a incidere sulle policy

- di Alessia Maccaferri

Ricomincia­re dal dato puro e dall’informazio­ne di qualità per comprender­e e raccontare in modo più completo la realtà. Con questo spirito ogni giorno Open Migration produce e rielabora dati, li rende leggibili e li diffonde. Messo in campo dalla Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili ( Cild), una rete di trenta organizzaz­ioni che lavorano per i diritti umani e le libertà civili, il progetto è nato, « da un lato dall’esigenza, interna a Cild, di mettere a frutto le esperienze delle associazio­ni, dall’altro dalla constatazi­one di un vuoto di informazio­ne in Italia » spiega Giulio Frigieri, direttore creativo di Cild e del progetto Open Migration.

Il valore aggiunto maggiore è la dashboard, con dati aggiornati in tempo reale su sbarchi, flussi, impatto demografic­o, il tutto visualizza­to in grafici e mappe intuitive, anche per i non addetti ai lavori. La sola lettura dei dati di per sé offre delle chiavi interpreta­tive. Per esempio, se si osservano le destinazio­ni, la Germania è il primo paese europeo per richieste di asilo, ma se guardiamo alle richieste di asilo per numero di abitanti nel paese di ricezione, il quadro cambia molto: Ungheria, Svezia e Austria guidano la classifica. Inoltre i dati sono dinamici nel tempo. Basta far passare il mouse sull’infografic­a che riporta i paesi di origine dei richiedent­i asilo, per vedere quanto la situazione si sia evoluta negli ultimi 15 anni. L’esempio più eclatante è quello della Siria, che in pochi anni sale in cima alla classifica delle richieste d’asilo (25mila nel 2012, quasi 400mila nel 2015), senza avere una storia di immigrazio­ne massiccia para- gonabile. La presenza di Iraq e Afghanista­n nei primi posti di questa classifica racconta la storia di decenni di guerre, violenza e instabilit­à politica. E nel 2015 l’Ucraina compare per la prima volta, a causa della guerra che coinvolge vaste aree del paese. Infine, ci sono casi come Algeria, Sierra Leone e Bosnia Erzegovina, la cui situazione appare molto cambiata dal 2000: pochi richiedent­i asilo e tassi di riconoscim­ento bassi.

Nella sezione Infografic­he è poi possibile cercare questi materiali illustrati­vi e tanti altri grazie a un filtro per tema, paese e fonte ( almeno una ventina). I dati vengono utilizzati anche per portare argomentaz­ioni incontrove­rtibili nella sezione fact checking. Con articoli come « in Italia arrivano soprattutt­o migranti economici? Non esat-

milano Magic screen, vetrine interattiv­e, Nfc. La mostra # circuitinv­isibili utilizza le tecnologie per raccontare il mondo dei migranti, degli homeless, dell’accoglienz­a. tamente » oppure « Come smentire la bufala dell’invasione musulmana in Italia». In questo modo Open Migration riesce ad avere un ruolo efficace di advocacy: « Abbiamo un approccio modernamen­te giornalist­ico con visualizza­zioni dei dati immediate ed efficaci. Nella consapevol­ezza che le policy devono partire da una base comune: l’informazio­ne di interesse pubblico » aggiunge Frigieri. Le notizie false vengono smontate con la forza dei dati. La stessa sorte capita per gli stereotipi e i pregiudizi che spesso accompagna­no la percezione dei media, dell’opinione pubblica di un fenomeno tanto complesso come quello delle migrazioni. In questo senso Open Migration ha la potenziali­tà di andare a incidere - come ogni progetto giornalist­ico ben fatto - sulle politiche italiane ed europee. Dati ma anche approfondi­menti come un’intervista sul fenomeno della migrazione al sociologo Zygmunt Bauman, contributi come quello di Stefano Solari, che spiega che gli immigrati “salvano” le pensioni italiane, schede come quella sul complesso regolament­o di Dublino. Infine la sezione Quiz, più “leggera”, interroga sulle conoscenze sui migranti o sui musulmani in Italia.

La necessità di andare oltre gli stereotipi e le reazione emotive è colta anche in altri paesi europei. In Germania, per esempio, Hoaxmap intende smascherar­e le notizie false - dagli omicidi agli stupri - su profughi e migranti. Creato nel 2015 da Karolin Schwarz, il sito www. hoaxmap. org raccoglie su una mappa tutti le notizie che attribuisc­ono un reato a un migrante. Non solo. Ogni segnalazio­ne - per ora 350 casi posti su una mappa - è affiancata da tutta la documentaz­ione e le fonti che smentiscon­o la notizia. Le cause delle segnalazio­ni appaiono visualizza­te su una tag cloud: a caratteri maggiori «stupro», «violenza sessuale», « fanatismo » . ( a. mac.)

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy