Obiettivo migliorare l’attrattività del territorio
Oltre alle periferie, all’emergenza profughi e alle case popolari (tutti dossier complessi e pieni di insidie), Milano dovrà proseguire il cammino per migliorare l’attrattività nei confronti delle imprese e degli investitori italiani e stranieri. Percorso già iniziato con l’Expo 2015, avviato da Letizia Moratti sindaco e poi continuato con Giuliano Pisapia, a riprova che a Milano più che rottura c’è continuità, nel segno della concretezza. Ora tocca al neo sindaco Giuseppe Sala, che proprio dell’Expo è stato commissario, dare seguito a questo impegno.
Il rilancio di Milano passerà, in buona parte, ancora dallo stesso sito espositivo, che dovrà trasformarsi in altro, per ora non meglio identificato. Il governo di Matteo Renzi ha mosso il primo passo affidando il coordinamento di un centro di ricerca sulle scienze umane all’Istituto tecnologico di Genova, con 150 milioni all’anno per 10 anni (al momento da inserire in legge Finanziaria ogni anno e quindi non scontati). Ma non può bastare: l’area si estende per oltre un milione di metri quadrati, l’Iit di Genova ne occuperà 30mila. Ma soprattutto non può rimanere una cattedrale nel deserto, scollegata dalle attività produttive. Ecco dunque che l’idea lanciata in campagna elettorale dal centrosinistra di fare dell’area Expo una “free tax zone” potrebbe essere una ricetta efficace.
Il dossier non è facile, perché dipende molto dalla possibilità che il governo centrale darà realisticamente a Milano di alleggerire Irap e altre imposte. Il progetto è però interessante: sarebbe il primo in Italia, in compagnia di alcune eccellenze europee. Sala si è ispirato per il suo modello all’esempio olandese. Vedremo. Al momento l’area ha un costo annuale per la manutenzione e la sicurezza di 12 milioni all’anno, anche senza fare nulla. Per ora si va avanti con iniziative estive, il fast post Expo, ma la fase di transizione dovrà presto lasciare il posto a progetti di lungo periodo. Quindi il Sala sindaco del post-Expo dovrà sostituire rapidamente il Sala commissario di Expo.
Tra le questioni fiscali, il manager anche ricordarsi della promessa che più gli verrà ricordata: abbassare le tasse per le start up e le attività commerciali nelle zone con cantieri pubblici (oltre all’Irpef per i cittadini), per una minore entrata nelle casse comunali pari a 40 milioni.
Sempre a proposito di attrattività, oltre all’agevolazione fiscale c’è la promozione. Il neo sindaco ne ha parlato in campagna elettorale e lo ha ribadito ieri: marketing sul modello londinese per far conoscere le opportunità della città. L’idea è di far nascere una società o una fondazione simile a “London and partners”, dove soggetti pubblici e privati portano insieme avanti campagne di comunicazione e organizzano eventi, con pacchetti turistici. A questo proposito, Sala ha detto di voler inaugurare a Palazzo Marino «un modello manageriale» per promuovere il turismo.
Potrebbe dunque essere questa la novità dei prossimi 5 anni: l’organizzazione manageriale del turismo e dell’attrattività.