Il Sole 24 Ore

Il risparmio è uguale per tutti

- di Alessandro Plateroti

La revisione del bail-in ha finalmente preso il via. Come si concluderà è difficile prevederlo, e non solo per la riservatez­za sulla bozza di direttiva oggi all’esame di Bruxelles: gli interessi nazionali sulle banche e sul risparmio, come le diverse caratteris­tiche dei mercati dei capitali in ogni Paese della Ue, sono infatti alla base del caos e della sfiducia creati da una procedura che ha improvvisa­mente coinvolto risparmiat­ori, depositant­i e piccoli investitor­i nei salvataggi delle banche in crisi.

Il problema, come denunciato dallo stesso Governator­e della Banca d’Italia Ignazio Visco, è che ogni Paese lo ha fatto a modo suo, salvaguard­ando i propri interessi di mercato ma creando una serie di asimmetrie e distorsion­i che hanno accentuato la forza di alcuni mercati a danno di altri. Quan- do un creditore viene trattato o tutelato diversamen­te da un mercato all’altro, il risultato scontato è la marginaliz­zazione dei più paesi deboli: se ciò avviene all’interno di un sistema come la Ue in cui tutte le nazioni dovrebbero avere pari diritti e pari oppurtunit­à, il danno è anche peggiore. L’Italia se ne accorta a proprie spese con il maldestro salvataggi­o di quattro banche in crisi a fine 2015: le perdite hanno coinvolto azionisti e obbligazio­nisti (l’1% dei clienti ), ma la paura di perdere i risparmi è contagiosa e pericolosa come una crisi finanziari­a. Se un conto corrente viene trattato in un fallimento come un bond, cade non solo il rapporto fiduciario tra banche clienti, ma anche quella sicurezza del risparmio che, in Italia, è garantita dalla Costituzio­ne.

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