Il risparmio è uguale per tutti
La revisione del bail-in ha finalmente preso il via. Come si concluderà è difficile prevederlo, e non solo per la riservatezza sulla bozza di direttiva oggi all’esame di Bruxelles: gli interessi nazionali sulle banche e sul risparmio, come le diverse caratteristiche dei mercati dei capitali in ogni Paese della Ue, sono infatti alla base del caos e della sfiducia creati da una procedura che ha improvvisamente coinvolto risparmiatori, depositanti e piccoli investitori nei salvataggi delle banche in crisi.
Il problema, come denunciato dallo stesso Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, è che ogni Paese lo ha fatto a modo suo, salvaguardando i propri interessi di mercato ma creando una serie di asimmetrie e distorsioni che hanno accentuato la forza di alcuni mercati a danno di altri. Quan- do un creditore viene trattato o tutelato diversamente da un mercato all’altro, il risultato scontato è la marginalizzazione dei più paesi deboli: se ciò avviene all’interno di un sistema come la Ue in cui tutte le nazioni dovrebbero avere pari diritti e pari oppurtunità, il danno è anche peggiore. L’Italia se ne accorta a proprie spese con il maldestro salvataggio di quattro banche in crisi a fine 2015: le perdite hanno coinvolto azionisti e obbligazionisti (l’1% dei clienti ), ma la paura di perdere i risparmi è contagiosa e pericolosa come una crisi finanziaria. Se un conto corrente viene trattato in un fallimento come un bond, cade non solo il rapporto fiduciario tra banche clienti, ma anche quella sicurezza del risparmio che, in Italia, è garantita dalla Costituzione.