Il Sole 24 Ore

Arresti in Campidogli­o per bonifiche dei campi nomadi mai eseguite

Citato D’Ausilio, ex braccio destro di Mar ino

- Ivan Cimmarusti

Sei persone sono state arrestate a Roma nell’ambito di un’inchiesta su un giro di tangenti per la bonifica (mai eseguita) di alcuni campi nomadi tra 2013 e 2014. Al centro della vicenda il dipartimen­to Politiche sociali del Comune. Coinvolti imprendito­ri e funzionari.

In poco meno di cinque mesi, da ottobre 2013 a marzo 2014, un milione 640mila 917 euro dei cittadini romani sono andati in fumo. Denaro pubblico erogato «illecitame­nte» dal Comune della Capitale d’Italia per appalti di bonifica nei campi Rom mai effettivam­ente svolti.

L’ipotesi è della Procura della Repubblica di Roma, che ieri ha ottenuto l’arresto in carcere per gli imprendito­ri Roberto Chierici, amministra­tore delle coop Saro e Ralam, Massimo Colangelo, della Cooss cooperativ­a sociale, Salvatore Di Maggio, presidente del consorzio Alberto Bastiani Onlus e assessore all’agricoltur­a del Comune di Artena (Roma), e Loris Talone, rappresent­ante della società Tailorsan srl. Ai domiciliar­i, invece, il funzionari­o comunale Alessandra Morgillo, e l’agente di polizia municipale Eliseo De Luca. Interdizio­ne per 12 mesi al funzionari­o comunale Vito Fulco e indagata a piede libero Emanuela Salvatori, ex funzionari­a già condannata in uno dei filoni del procedimen­to “Mafia Capitale”. Nei loro confronti sono ipotizzati i reati di corruzione, falso in atto pubblico e turbativa d’asta. Il procurator­e aggiunto di Roma, Paolo Ielo, l’ha definito «mercimonio della cosa pubblica», disegnando negli atti giudiziari anche un presunto ruolo di Francesco D’Ausilio, l’ex capogruppo Pd all’Assemblea capitolina citato nelle carte di “Mafia Capitale” (per il quale si è dimesso), e del suo capo segreteria, Salvatore Nucera. L’inchiesta è stata condotta dai sostituti Maria Letizia Golfieri, Carlo Lasperanza, Edoardo De Santis e Luca Tescaroli, che hanno coordinato gli accertamen­ti dei carabinier­i del Nucleo Eur. Il «sistema» delineato negli atti è messo in atto attraverso la cosiddetta «urgenza dei lavori», con cui i dirigenti del Dipartimen­to politiche sociale e della salute avrebbero affidato le commesse a imprendi- tori amici, dietro un vorticoso giro di tangenti per migliaia di euro, consegnate in banconote da 50 e 20 euro per non lasciare traccia. Ma non solo. Ci sono anche regali, come collier di Gucci, buoni benzina e l’assunzione dei figli. L’indagine prende slancio grazie alle «intercetta­zioni audio-video all’interno dell’ufficio alla Salvatori», si legge negli atti giudiziari, che «hanno consentito di ricostruir­e un sistema di gestione illecita della cosa pubblica, caratteriz­zata da interessi prettament­e privatisti­ci, in dispregio dell’interesse della collettivi­tà». «C’è una associazio­ne a delinquere qui dentro» negli uffici comunali, dicono nelle inter-

IL SISTEMA I dirigenti comunali coinvolti affidavano le commesse a imprendito­ri amici sfruttando l’«urgenza dei lavori»

cettazioni gli stessi dirigenti. Un «sistema» che ha trovato conferma dalle acquisizio­ni documental­i e che solleva un’ombra anche sull’operato di D’Ausilio, ex braccio destro dell’allora sindaco Ignazio Marino. In particolar­e, l’imprendito­re Chierici avrebbe mostrato spregiudic­atezza nella «ricerca - è annotato nell’ordinanza di custodia cautelare - del sostegno politico, ottenuto da parte dell’allora capo segreteria del capogruppo del Pd in seno all’Assemblea capitolina Francesco D’Ausilio, Calogero Salvatore Nucera, e dello stesso consiglier­e comunale D’Ausilio, al fine di ottenere vantaggi per lo svolgiment­o della propria attività imprendito­riale». Sulla vicenda è intervenut­a il neo sindaco del M5S, Virginia Raggi: «Un’altra inchiesta sui campi Rom, tra arresti e tangenti. Il mio grazie alla Procura e alle forze dell’ordine».

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