La macchina decisionale è ancora in rodaggio
La Casaleggio Associati ha ceduto all’associazione Rousseau il timone del sistema operativo, centro nevralgico del movimento attivo solo in parte
La piattaforma digitale Rousseau alla base, la rete dei 38 sindaci coordinati dal responsabile enti locali Luigi Di Maio, il direttorio dei parlamentari come organo di raccordo e i due garanti delle regole: Beppe Grillo e Davide Casaleggio, figlio ed erede di Gianroberto. La struttura decisionale del Movimento Cinque Stelle è sotto osservazione tanto quanto le prossime mosse delle neosindache Virginia Raggi e Chiara Appendino.
L’obiettivo finale e dichiarato è sempre quello della democrazia di- retta e online, dell’«uno vale uno». Ma i meccanismi, come ha dimostrato da ultimo il caso di Federico Pizzarotti a Parma (in attesa del verdetto definitivo sull’espulsione), vanno oliati. Non tutto nei territori ha funzionato: anche negli ultimi mesi sono andate in scena liti interne, rivalità e mancanza di chiarezza sulle regole che si pretende di far rispettare. E sono ancora tante le caselle da completare perché il rodaggio della macchina sia completo.
La piattaforma Rousseau, il sistema operativo del M5S, mette in collegamento online tutti gli iscritti: oggi conta 130 mila teste ed è articolata in “funzioni”. Quelle attive per ora sono sette tra cui le quattro dedicata alla “lex” (nazionale, regionale, Europa e iscritti) che servono alla partecipazione alla scrittura delle leggi, “vota” (con la quale si voterà per le liste elettorali o su un tema specifico, come avvenne per la consultazione sul presidente della Repubblica), “fund raising” per la raccolta fondi per elezioni o eventi del M5S, “scudo della rete” per collegare avvocati disponibili alla tutela di iscritti ed eletti. A breve arriverà “e-learning”, cui sta lavorando il senatore Nicola Morra, per rendere edotti gli iscritti sulle strutture in cui sono inseriti gli eletti e sul loro funzionamento. Infine ci saranno “activism” (i materiali di supporto alle iniziative), “sharing” (un archivio delle proposte a tutti i livelli) e “gruppi sul territorio” (come i meet-up).
Rousseau è un software potente e chiuso, non open source. Cogestori sono Casaleggio jr,l’ europarlamentare DavidB or r el li e Massimo Bug ani, il candidato sindaco a Bologna che non ha superato il primo turno. Il timone della piattaforma è passato gratuitamente dalla Casaleggio Associati all’associazione Rousseau, che presto diventerà una fondazione e che si finanzia, assicurano, soltanto con le donazioni: quelle già raccolte attraverso il sito ammontano a 277.959 euro (grazie a 8.500 donatori). Casaleggio jr assicura (an- che ieri, nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera) che il suo ruolo è solo tecnico e che non si candiderà. Ma la sua presenza a Roma per festeggiare Raggi e gli incontri tenuti in questi giorni con lo staff comunicazione e con il direttorio sembrano dire di più. Con Rousseau si voterà il candidato premier del Movimento: Di Maio, che studia da leader politico, dovrà essere sottoposto al vaglio online. Le eventuali espulsioni anche. Ma regolamento e“non statuto” hanno ancora lacune .“Staff” e direttorio svolgono compiti ancora nebulosi. E bisognerà capire se chi detiene le chiavi del sistema condizionerà le decisioni. E come.
DEMOCRAZIA ON LINE Nella rete i 38 sindaci coordinati da Di Maio, il raccordo del direttorio dei parlamentari e i garanti Grillo e Casaleggio jr.