Il Sole 24 Ore

Fassino contrattac­ca sulle nomine

«Appendino spieghi perché Profumo non ha titoli, non ho lasciato una Calcutta» - Da Rolando a Schellino pr imi nomi della giunta

- Augusto Grandi

L’attacco al cuore del Sistema Torino da parte di Chiara Appendino, nuovo sindaco del capoluogo subalpino, non poteva rimanere senza risposta. Sia dall’Iren sia dalla Compagni adi San paolo è stato fatto trapelare che non sono previste dimissioni dei vertici nominati negli ultimi mesi. Ma la replica più dura è arrivata, inevitabil­mente, dal sindaco uscente, Piero Fassino. «Una città – ha assicurato l’ex primo cittadino del Pd - che non è la Calcutta descritta da Appendino in campagna elettorale». Ma è sull’eventuale spoil system che Fassino ha insistito, invitando il futuro capo di gabinetto del sindaco dei 5 stelle «a non girare per gli uffici di Palazzo Civico con l’elenco dei dirigenti da promuovere e da estromette­re». Non è piaciuto, all’ex sindaco, che una delegazion­e di eletti pentastell­ati sia entrata negli uffici, compreso quello del primo cittadino, «senza neanche aspettare di insediarsi».

Quanto all’invito rivolto da Appendino a Francesco Profumo affinché lasci la presidenza della Compagnia di Sanpaolo, dove è approdato grazie alla nomina del sindaco uscente nell’ultimo periodo, Fassino ha soste- nuto che se i criteri devono essere quelli della meritocraz­ia, deve essere il nuovo sindaco a spiegare quali possono essere le carenze di Profumo (ex ministro, ex rettore del Politecnic­o, ex presidente del Cnr) per ricoprire l’incarico.

Ma è evidente che, per la nuova maggioranz­a, il ruolo delle fondazioni bancarie abbia una importanza considerev­ole. In una fase di carenza di fondi a disposizio­ne del Comune, sono le Fondazioni ad intervenir­e per una serie di iniziative che vanno dal Salone del Libro ai restauri architetto­nici o alle manifestaz­ioni culturali. Dunque la gestione di quel denaro, con nomine e commesse collegate oltre alla scelta stessa degli obiettivi da finanziare, assume caratteris­tiche politiche rilevanti. E la discesa in campo, a pochi giorni dal voto, di esponenti della Compagnia che invitavano a votare Fassino non è certo stato il modo migliore per instaurare buoni rapporti con lo schieramen­to che poi ha vinto.

È altrettant­o evidente, però, che il nuovo sindaco non intende scatenare una guerra totale in città. Dunque nessuna vendetta nei confronti di chi, dall’Unione industrial­e alla Camera di Commercio, ha legittimam­ente appoggiato il sindaco uscente. Già Enrico S alza, il potentissi­mo banchiere e sostenitor­e di Fassino, si è offerto di collaborar­e con Appendino, qualora sia lei ad invitarlo. E Paolo Peveraro, presidente di Iren, pur smentendo un imminente incontro, non ha alcuna intenzione di ostacolare l’attività del nuovo sindaco.

Restano le preoccupaz­ioni dei vertici degli enti e delle associazio- ni culturali che, in questi anni, sono stati beneficiat­i dai finanziame­nti comunali. Appendi no non ha ancora nominato il nuovo assessore alla Cultura ma le indicazion­i sono per un diverso modo di interpreta­re e gestire il settore. A partire dall’attenzione per le periferie che hanno premiato Appendino e bocciato Fassino. Il senso di esclusione ha rappresent­ato la spinta per il cambiament­o e difficilme­nte potrà essere ignorato dalla nuova giunta.

Che, comunque, appare tutt’alt roche rivoluzion­aria nei 9 nomi indicati sino adora. A partire da Sergio Rolando, assessore al Bilancio, che è stato direttore al Bilancio in Regione Piemonte anche durante la presidenza del leghista Roberto Cota alla guida del centrodest­ra. Quanto a Sonia Schellino, assessore al Welfare, proviene proprio dalla Compagnia di Sanpaolo. E Guido Montanari, assessore all’Urbanistic­a, è docente al Politecnic­o. Forse è lui a spaventare di più il sistema sconfitto perché è contrario alla cementific­azione ed alla proliferaz­ione di centri commercial­i. Proviene dall’Università anche Paola Pisano, assessore all’Innovazion­e, mentre è un docente della scuola del Coni il nuovo assessore allo Sport, Roberto Finardi. Dalla scuola arriva Federica Patti, assessore all’Istruzione, e dal settore Ambiente della Regione proviene Stefania Giannuzzi, assessore all’Ambiente. Alberto Sacco, assessore al Commercio, è un avvocato e consulente di società che organizzan­o eventi. Infine alle Pari Opportunit­à è stato designato Marco Giusta, presidente autosospes­o dell’Arcigay.

NO ALLE DIMISSIONI Sia dall’Iren che dalla Compagnia San Paolo è stato fatto trapelare che non sono previste dimissioni dei vertici nominati negli ultimi mesi

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