Fassino contrattacca sulle nomine
«Appendino spieghi perché Profumo non ha titoli, non ho lasciato una Calcutta» - Da Rolando a Schellino pr imi nomi della giunta
L’attacco al cuore del Sistema Torino da parte di Chiara Appendino, nuovo sindaco del capoluogo subalpino, non poteva rimanere senza risposta. Sia dall’Iren sia dalla Compagni adi San paolo è stato fatto trapelare che non sono previste dimissioni dei vertici nominati negli ultimi mesi. Ma la replica più dura è arrivata, inevitabilmente, dal sindaco uscente, Piero Fassino. «Una città – ha assicurato l’ex primo cittadino del Pd - che non è la Calcutta descritta da Appendino in campagna elettorale». Ma è sull’eventuale spoil system che Fassino ha insistito, invitando il futuro capo di gabinetto del sindaco dei 5 stelle «a non girare per gli uffici di Palazzo Civico con l’elenco dei dirigenti da promuovere e da estromettere». Non è piaciuto, all’ex sindaco, che una delegazione di eletti pentastellati sia entrata negli uffici, compreso quello del primo cittadino, «senza neanche aspettare di insediarsi».
Quanto all’invito rivolto da Appendino a Francesco Profumo affinché lasci la presidenza della Compagnia di Sanpaolo, dove è approdato grazie alla nomina del sindaco uscente nell’ultimo periodo, Fassino ha soste- nuto che se i criteri devono essere quelli della meritocrazia, deve essere il nuovo sindaco a spiegare quali possono essere le carenze di Profumo (ex ministro, ex rettore del Politecnico, ex presidente del Cnr) per ricoprire l’incarico.
Ma è evidente che, per la nuova maggioranza, il ruolo delle fondazioni bancarie abbia una importanza considerevole. In una fase di carenza di fondi a disposizione del Comune, sono le Fondazioni ad intervenire per una serie di iniziative che vanno dal Salone del Libro ai restauri architettonici o alle manifestazioni culturali. Dunque la gestione di quel denaro, con nomine e commesse collegate oltre alla scelta stessa degli obiettivi da finanziare, assume caratteristiche politiche rilevanti. E la discesa in campo, a pochi giorni dal voto, di esponenti della Compagnia che invitavano a votare Fassino non è certo stato il modo migliore per instaurare buoni rapporti con lo schieramento che poi ha vinto.
È altrettanto evidente, però, che il nuovo sindaco non intende scatenare una guerra totale in città. Dunque nessuna vendetta nei confronti di chi, dall’Unione industriale alla Camera di Commercio, ha legittimamente appoggiato il sindaco uscente. Già Enrico S alza, il potentissimo banchiere e sostenitore di Fassino, si è offerto di collaborare con Appendino, qualora sia lei ad invitarlo. E Paolo Peveraro, presidente di Iren, pur smentendo un imminente incontro, non ha alcuna intenzione di ostacolare l’attività del nuovo sindaco.
Restano le preoccupazioni dei vertici degli enti e delle associazio- ni culturali che, in questi anni, sono stati beneficiati dai finanziamenti comunali. Appendi no non ha ancora nominato il nuovo assessore alla Cultura ma le indicazioni sono per un diverso modo di interpretare e gestire il settore. A partire dall’attenzione per le periferie che hanno premiato Appendino e bocciato Fassino. Il senso di esclusione ha rappresentato la spinta per il cambiamento e difficilmente potrà essere ignorato dalla nuova giunta.
Che, comunque, appare tutt’alt roche rivoluzionaria nei 9 nomi indicati sino adora. A partire da Sergio Rolando, assessore al Bilancio, che è stato direttore al Bilancio in Regione Piemonte anche durante la presidenza del leghista Roberto Cota alla guida del centrodestra. Quanto a Sonia Schellino, assessore al Welfare, proviene proprio dalla Compagnia di Sanpaolo. E Guido Montanari, assessore all’Urbanistica, è docente al Politecnico. Forse è lui a spaventare di più il sistema sconfitto perché è contrario alla cementificazione ed alla proliferazione di centri commerciali. Proviene dall’Università anche Paola Pisano, assessore all’Innovazione, mentre è un docente della scuola del Coni il nuovo assessore allo Sport, Roberto Finardi. Dalla scuola arriva Federica Patti, assessore all’Istruzione, e dal settore Ambiente della Regione proviene Stefania Giannuzzi, assessore all’Ambiente. Alberto Sacco, assessore al Commercio, è un avvocato e consulente di società che organizzano eventi. Infine alle Pari Opportunità è stato designato Marco Giusta, presidente autosospeso dell’Arcigay.
NO ALLE DIMISSIONI Sia dall’Iren che dalla Compagnia San Paolo è stato fatto trapelare che non sono previste dimissioni dei vertici nominati negli ultimi mesi