Il Sole 24 Ore

Staff e codice etico, i paletti all’autonomia del sindaco

I fedelissim­i di Grillo e Casaleggio avranno voce in capitolo sulle nomine, il direttor io assicurerà coerenza con le scelte nazionali

- Manuela Perrone

Mentre si lavora per chiudere il cerchio della squadra di Giunta, una cosa sembra assodata: Virginia Raggin on sarà lasciata sola dal Movimento Cinque Stelle in nessuna decisione. E il codi cedi comportame­nto, firmato da Raggi( man onda A ppendino) e dai consiglier­i quando erano soltanto candidati, che prevede una multa di 150mila euro per chi viola le regole e causa un danno d’immagine al M5S, sarà come da programma esteso agli assessori.

Ieri alla Camera nello studio del vicepresid­ente Luigi Di Maio si è svolta una riunione di quasi un’ora della neosindaca con il direttorio del M 5 S al gran completo-oltre a Di Maio, Alessandro Di Battista, Carla Ruocco, Roberto Fico e Carlo Sibilia - e con tre dei quattro componenti dello staff che, come annunciato in campagna elettorale, la affiancher­anno, ufficialme­nte «per le questioni giuridicam­ente più complesse». Presenti la deputata Roberta Lombardi, la senatrice Paola Taverna el’ europarlam­entare Fabio Massimo Cataldo, assente il consiglier­e regionale del Lazio Gianluca Perilli.

«Abbiamo solo fatto un incontro per capire lo stato dell’arte del momento - assicura Sibilia - e parlato di politica più in generale». Le castagne sul fuoco sono tante e, come i pentastell­ati sanno bene, ogni potenziale errore su Roma, dalle nomine alle prime mosse, potrebbe costare ai Cinque Stelle la scalata verso il governo nazionale.

La strategia che si delinea è duplice. Daunlatoc’èl’ esigenza digarantir­ea Raggi il coordiname­nto costante con gli eletti romani del Movimento. Di qui la scelta dei componenti dello staff («coordinato dai garanti del Movimento», come specifica il codice di comportame­nto, ovvero da Grillo e Casaleggio jr), tutti radicati sul territorio, anche per convogliar­e le energie e ottenere risultati concre- tinella Capitale .« Sec’è un emendament­o che interessa Roma-è l’ esempio che fanno fonti parlamenta­ri-serve una rete agile per muoversi e unire le forze». Lo stesso vale per quanto si muoverà a livello regionale ed europeo. I membri dello staff saranno insomma sentinelle, consiglier­i e controllor­i. E hanno voce in capitolo sulle nomine, come dimostra il lavorìo svolto in questi giorni, soprattutt­o da Lombardi, una delle figure più vicine ai vertici e tra le più “ortodosse” del M5S.

Dall’altro lato il direttorio si assicurerà la coerenza tra il lavoro dell’ amministra­zione capitolina e le scelte politiche nazionali. La rispondenz­a tra le scelte concrete e i valori: in questo senso su legalità e trasparenz­a, prima ancora che sui conti, si giocherà la vera scommessa in Campidogli­o. Perché quel grido “onestà, onestà”, risuonato anche domenica dopo i primi exit poll che davano Raggi vincitrice, possa essere trasformat­o da slogan in strumento di governo.

La “morsa” su Roma è confermata dal «codice di comportame­nto» fatto siglare a febbraio da tutti i candidati pentastell­ati nella Capitale e che sarà allargato agli assessori: un decalogo che prevede precisi obblighi di trasparenz­a su indennità, rimborsi e attività e affida a Grillo e Casaleggio jr la definizion­e del team della comunicazi­one. Sindaco, consiglier­i e assessori dovranno comunque coordinars­i anche con la squadra della comunicazi­one in Parlamento. Allo staff spetta invece l’approvazio­ne delle nomine dei collaborat­ori. Tutti gli amministra­tori, in caso di condanna penale, anche solo in primo grado, dovranno dimettersi. E dovranno farlo pure «laddove in seguito a fatti penalmente rilevanti» vengano iscritti nel registro degli indagati e la maggioranz­a degli iscritti M5S in rete voti per le dimissioni. Stesso obbligo scatterà in caso di inadempien­ze al codice, «con decisione assunta» da Grillo e Casaleggio o dagli iscritti mediante voto on line. Violare le regole costerà 150mila euro.

I margini di autonomia per Raggi sono strettissi­mi. Ma la scommessa che giocano i grillini è proprio questa: muoversi in modo coordinato, come pedine sulla scacchiera. E usare Roma per dare scacco al re Renzi.

CONDANNE E INDAGINI In caso di condanna penale, anche in primo grado, bisognerà dimettersi. Idem in caso di avviso di garanzia per fatti penalmente rilevanti

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy