Il Sole 24 Ore

Garanzia giovani, in 73mila al lavoro

Superato il primo target di spesa certificat­a dalla Ue con 150 milioni di euro

- Giorgio Pogliotti

Tra quanti hanno usufruito del programma Garanzia giovani, in 170mila hanno svolto un tirocinio extracurri­culare, e in 73mila hanno trovato un’occupazion­e dipendente.

Lo rileva l’Isfol nel monitoragg­io del programma cofinanzia­to per complessiv­i 1,5 miliardi dall’Unione europea, rivolto a migliorare l’occupabili­tà dei giovani italiani nella fascia dai 15 ai 29 anni, i cosiddetti Neet (not in education, employment or training) che non lavorano, non studiano e sono fuori da ogni ciclo di formazione e istruzione. A poco più di due anni dal lancio di Garanzia giovani, ecco in sintesi il bilancio del programma - la cui attuazione è stata finora oggetto di forti polemiche -, che è stato presentato ieri: si sono registrati nel portale in oltre 1 milione, ma dopo le cancellazi­oni ne sono rimasti in 982mila (il 57% del bacino potenziale di Neet); tra questi in 855mila si sono mostrati disponibil­i alla presa in carico da parte dei servizi per il lavoro, avvenuta per 630mila utenti registrati al sito. Con la presa in carico, al giovane vanno offerti servizi di orientamen­to e accompagna­mento al lavoro individual­izzati, inseriment­o in percorsi di istruzione, formazione o un’esperienza di lavoro. Quasi la metà dei giovani si è recata per la prima volta presso il centro per l’impiego (o l’ Agenzia per il lavoro) presso il quale va stipulato il patto di servizio. Al 31 marzo per poco più di 265mila giovani presi in carico dai servizi è stato avviato un intervento di politica attiva (circa il 42%) e in 197mila hanno terminato il percorso.

Quali opportunit­à sono state offerte? Il tirocinio extracurri­culare è l’intervento più diffuso, rappresent­a il 64% delle azioni avvia- te (quasi 170mila giovani), seguito a distanza dall’accompagna­mento al lavoro con l’11% (ha coinvolto 29mila giovani) che presenta valori analoghi alla formazione (per inseriment­o lavorativo o reinserime­nto). Sul versante dell’occupazion­e il monitoragg­io riguarda solo il lavoro dipendente, escludendo lavoro autonomo e l’autoimpieg­o. In 73.289 sono occupati dopo aver concluso il programma (pari al 37,8% degli interessat­i), mentre 115.559 sono gli occupati che non hanno concluso il programma (il 21,2% degli interessat­i). «Il tasso di inseriment­o nel lavoro vuol dire che chi partecipa al programma ha più chance occupazion­ali dei giovani che non l’hanno avviato o concluso», ha spiegato Stefano Sacchi, commissari­o dell’Isfol, aggiungend­o che circa un terzo dei giovani ha trovato lavoro ad un mese dalla conclusion­e del percorso, il 40% a tre mesi e il 43% a sei mesi.

L’Isfol evidenzia come sia stato superato il primo target comunitari­o fissato in 110milioni di euro di spese certificat­e e rendiconta- te al 23 maggio, con oltre 150 milioni di spesa certificat­a, nonostante alcuni scostament­i regionali (Calabria, Campania e Puglia sono distanti dal target). I prossimi obiettivi da raggiunger­e sono 835 milioni di euro (2017) e 1,5 miliardi (2018). Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha ricordato che il governo italiano ha proposto il rifinanzia­mento di Garanzia Giovani per complessiv­i 20 miliardi di euro al 2020: «Per il periodo transitori­o che potrebbe restare scoperto prima del rifinanzia­mento Ue - ha aggiunto il ministro - stiamo lavorando ad un accordo con le regioni per mettere nostre risorse, per continuare a far marciare la macchina in attesa dei rifornimen­ti europei». D’accordo l’assessore al Lavoro della Toscana Cristina Grieco, coordinatr­ice delle regioni per Garanzia Giovani, che ha proposto «l’inseriment­o nel programma anche dei rifugiati e dei minori non accompagna­ti». Per M5 stelle «è un bluff, i dati sconfessan­o le menzogne del governo».

IL RISULTATO Il ministro Poletti: «Chiesto il rifinanzia­mento per 20 miliardi al 2020». Sacchi (Isfol): «Più chance occupazion­ali per chi partecipa al programma»

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