Ilva ceduta entro novembre
Il Governo conta di effettuare la cessione dell'Ilva tra fine ottobre-primi di novembre, assicurerà le risorse necessarie all'azienda in questi mesi, ribadisce che il gruppo tornerà sul mercato e che non ci sarà alcuna nazionalizzazione. Sono i concetti che ieri ha espresso il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, incontrando al Mise i vertici dei sindacati metalmeccanici, presente anche il vice ministro Teresa Bellanova.
«Il piano ambientale è una funzione del piano industriale ma è di importanza fondamentale» spiega Calenda motivando perchè il Governo, con un nuovo decreto, ora all'esame delle commissioni della Camera per la conversione in legge, ha deciso di assegnare una nuova centralità all'aspetto del risanamento posticipando anche i tempi della cessione. Adesso, infatti, la scelta del nuovo gestore dell'Ilva non sarà più fatta il 30 giugno ma questa sarà solo la data in cui i gruppi che hanno manifestato interesse, devono venire allo scoperto e delineare la loro proposta. Non ci sarà un'assegnazione al buio, la valutazione del piano ambientale è affidata ad un comitato di esperti, chiarisce il Goveno, ma anche quella economica sarà attenta. Il Governo fa anche un'apertura ai sindacati e si dichiara disponibile ad intervenire se, a fronte di osservazioni e suggerimenti, dovessero emergere punti critici da rivedere e correggere. E le commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera puntano a chiudere forse già in questa settimana le audizioni sul decreto.
Una serie di convocazioni sono state programmate per domani: Regione Puglia, Arpa, Ispra, Comune Taranto. Mentre oggi al Senato, in commissione Industria, toccherà ad Arvedi e ai turchi di Erdemir, in audizioni distinte, presentare i piani per l'Ilva - i due gruppi sono in gara - dopo che nei giorni scorsi lo ha fatto Arcelor Mittal, alleato con Marcegaglia, che punta per la fase iniziale ad una produzione di 6 milioni di tonnellate e a tenere in attività 3 dei 4 altiforni .