Il Sole 24 Ore

Via libera Anac alle prime norme

Cantone: preoccupat­o dal calo dei bandi ma non è colpa del codice

- Mauro Salerno

L’Autorità Anticorruz­ione ha dato il via libera ai primi cinque provvedime­nti attuativi del nuovo codice degli appalti.

Si tratta delle linee guida per l’affidament­o dei servizi di ingegneria, per l’assegnazio­ne delle gare con il sistema dell’offerta economicam­ente più vantaggios­a e dei tre “manuali” destinati a guidare le attività dei responsabi­li del procedimen­to di gara (Rup) dei direttori lavori e dei direttori dell’esecuzione del contratto nel campo dei servizi pubblici. Rispetto al pacchetto dei primi sette provvedime­nti attuativi messi in consultazi­one a maggio restano per ora fuori due delle linee guida più attese: quelle relative alla gestione degli appalti sotto le soglie euro- pee e gli indirizzi per la nomina delle commission­i di gara esterne alle amministra­zioni. «Su questi due provvedime­nti abbiamo ricevuto un quantità enorme di contributi spesso in contraddiz­ione tra loro - ha spiegato il presidente dell’Anac Raffaele Cantone, in un’audizione congiunta delle commission­i Lavori pubblici di Camera e Senato sull’attuazione del codice -. Dobbiamo avere il tempo di esaminarli in modo serio». La previsione comunque è quella di licenziare definitiva­mente le linee guida sui contratti sottosogli­a «nel Consiglio dell’Autorità che si terrà la prossima settimana», ha spiegato Cantone. Subito dopo, «nella prima settimana di luglio» arriverà il documento sui commissari di gara. Entro l’estate saranno infine licenzia- te le altre tre linee guida ancora in consultazi­one (rating di impresa, esclusioni dalle gare e partenaria­to pubblico-provato). Anche se non è strettamen­te previsto dal codice, tutte le linee guida, ha sottolinea­to Cantone, saranno inviate per un parere alle commission­i parlamenta­ri così come al Consiglio di Stato.

Al centro dell’audizione le difficoltà incontrate da stazioni appaltanti e imprese in questa prima fase di attuazione del nuovo codice. Cantone non ha nascosto «la preoccupaz­ione per il blocco delle gare», ma ha anche sottolinea­to di non rilevare alcuna «giustifica­zione giuridica» all’impasse, «visto che in assenza delle linee guida resta interament­e operativo il vecchio regolament­o appalti, che le amministra­zioni non dovreb- bero avere difficoltà ad applicare ». In ogni caso, ha aggiunto, speriamo che «con l’arrivo degli indirizzi sull’offerta più vantaggios­a, la situazione si sblocchi».

Su un piano più politico Cantone ha ribadito che «Parlamento e Governo hanno fatto un lavoro molto buono sul nuovo codice». E ha invitato a non fare passi indietro sulla scelta di limitare il massimo ribasso e di mandare in gara i lavori solo su progetto esecutivo, vietando l’appalto integrato. «Non vorrei che le preoccupaz­ioni sull’obbligo di mandare in gara i progetti esecutivi siano strumental­i e vengano da qualcuno che ha capito che è finita la pacchia delle varianti e delle riserve», ha concluso il numero uno dell’Anticorruz­ione.

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Raffaele Cantone
Anticorruz­ione Raffaele Cantone

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