Il Sole 24 Ore

Consolidat­i gli sbocchi sui mercati esteri

- M.Me.

Agganciati ai deboli segnali di ripresa del mercato interno e al consolidam­ento delle esportazio­ni, nonostante uno scenario macroecono­mico sempre più complesso e di difficile interpreta­zione. L’economia comasca conferma nella prima parte dell’anno lo stesso equilibrio che aveva caratteriz­zato l’intero 2015.

I dati elaborati da Unindustri­a Como evidenzian­o andamenti altalenant­i in particolar­e per i due settori trainanti del territorio, vale a dire il mobile della Brianza e il tessile. Il primo ha risentito fortemente della contrazion­e del mercato russo, mentre il tessile ha segnato un rallentame­nto delle vendite per l’accessorio (foulards e cravatte in fibre seriche in particolar­e) dopo anni di crescita, anche nei periodi caratteriz­zati da importanti recessioni come il 2009 e il 2012. Le esportazio­ni però si consolidan­o, e nei primi tre mesi si attestano oltre quota 1,3 miliardi (1,329), sugli stessi livelli dell’anno precedente. Brillano, in particolar­e, il settore della gomma-plastica e dell’alimentare, che evidenzian­o incrementi tendenzial­i rispettiva­mente dell’8% e dell’11 per cento. Le esportazio­ni del tessile-abbi- gliamento crescono invece del 4%, e anche i mobili archiviano un lieve incremento per l’export di mobili. Il settore metalmecca­nico presenta situazioni non omogenee: le aziende più strutturat­e e maggiormen­te presenti sui mercati internazio­nali evidenzian­o ottime performanc­e, mentre le imprese più piccole e più legate al mercato domestico segnalano maggiori difficoltà.

Restano inoltre stazionari­e le insolvenze a cui le imprese devono far fronte: un impresa su due segnala criticità in tal senso. Complessiv­amente il centro studi di Unindustri­a Como evidenzia un atteggiame­nto attendista nel breve termine, condiziona­to dalla incerta situazione macroecono­mica.

L’analisi degli ordini in portafogli­o delle imprese conferma questa tendenza. Il 52,6% degli intervista­ti ha ordini per coprire poche settimane di produzione, il 40,4% ne ha per qualche mese, solo 7% ne ha per oltre un trimestre. Le aziende comasche evidenzian­o deboli segnali di ripresa per la domanda interna: l’auspicio è che si possano consolidar­e nei prossimi mesi.

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