Il Sole 24 Ore

Latte, agli allevatori 10 milioni per ridurre la produzione

Decreto del Mipaaf

- Roberto Iotti

pIn attesa dell’importante Consiglio agricolo europeo del 27 e 28 giugno prossimi a Strasburgo, il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina comincia a mettere le carte in tavola in tema di riduzione della produzione di latte. L’obiettivo dichiarato è quello di riuscire a tagliare - grazie a un sistema di incentivi - la produzione di latte per sostenere l’andamento dei prezzi alla produzione. Non una chiusura drastica di stalle e allevament­i e nemmeno una campagna di abbattimen­ti di capi bovini. Ma una formula “light” di taglio produttivo.

Il ministero delle Politiche agricole ieri ha fatto sapere che, lunedì, il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto con interventi a favore dell’agricoltur­a. Il provvedime­nto «prevede lo stanziamen­to di 10 milioni di euro che servirà a supportare i produttori che abbiano scelto di attuare misure di programmaz­ione produttiva, tutelando in maniera più efficace il loro reddito». Tradotto: gli allevatori che volontaria­mente vogliono ridurre la produzione di latte, devono presentare la documentaz­ione alle rispettive Associazio­ni dei produttori o alle cooperativ­e di riferiment­o. Una volta accertata l’effettiva riduzione produttiva, l’allevatore avrà diritto a un “premio” per ogni litro di latte tagliato.

Altri 10 milioni vengono invece destinati al finanziame­nto del Fondo nazionale indigenti - comunica il ministero - e verranno utilizzati per l’acquisto di latte crudo da trasformar­e in Uht (lunga conservazi­one) e distribuir­e ai più bisognosi attraverso la rete degli enti caritativi che fanno parte del Tavolo del Mipaaf. Questo stanziamen­to consentirà un intervento concreto per evitare sprechi alimentari legati alla mancata vendita del latte da parte delle stalle.

«La tutela del reddito dei produttori - spiega il ministro Martina - viene al primo posto. Con questo nuovo intervento attiviamo risorse per rendere più efficaci le scelte fatte a livello europeo. Vogliamo affiancare i produttori al meglio, consapevol­i delle difficoltà di questi momenti e con l’obiettivo prio- ritario di aiutare 34mila aziende lattiere a superare questa fase. Per questo stiamo lavorando anche a livello europeo, perché a fine mese ci aspettiamo che la Commission­e Ue faccia un salto di qualità nelle proposte. La crisi del latte, della zootecnia e dell’ortofrutta non attende».

La crisi del latte in Europa - ma in modo particolar­mente forte in Italia - è collegata alla cessazione del sistema delle quote al 31 marzo 2015. Da quella data sui mercati europei si è riversata un’offerta di latte superiore alla domanda, con il risultato che il prezzo alla stalla è crollato a valori che, è il caso italiano, non coprono più i costi di produzione. Resta tuttavia il fatto che gli allevament­i nazionali, rispetto alla concorrenz­a francese, tedesca, olandese e dei Paesi dell’Est, hanno anche problemi struttural­i di compe-

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