Il Sole 24 Ore

Terremerse, Errani assolto in appello bis

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Assolto con formula piena, perché il fatto non sussiste. La Corte d’ appello di Bologna ha prosciolto, nel secondo processo d’appello per la vicenda Terremerse, l’ex presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani dall’accusa di falso ideologico. Se la condanna di luglio 2014 lo aveva costretto a dire addio alla Regione Emilia-Romagna, governata per 15 anni, l’assoluzion­e nell’appello bis lo pone di nuovo in primo piano sulla scena politica: Matteo Renzi non ha mai nascosto la stima per lui e in un paio di occasioni pubbliche ha detto di aver bisogno delle sue capacità a Roma. Errani, 61 anni, si è così sfogato :« Con questa sentenza dias soluzione si chiude una lunga vicenda processual­e che forse non avrebbe dovuto nemmeno aprirsi»,h ascritto pochi minuti dopo esse restato avvisato dell’esito del secondo processo di appello, necessario dopo l’ annullamen­to con rinvio della Cassazione della condanna ad un anno per falso ideologico, inflitta da altri giudici della stessa Corte di Appello di Bologna, l’8 luglio 2014. Tutto iniziò con un articolo pubblicato nel 2009 dal Giornale, che metteva in dubbio la legittimit­à del finanziame­nto da un milione concesso dalla Regione alla coop Terremerse di Bagnacaval­lo (Ravenna), presieduta dal fratello del presidente, Giovanni Errani, per costruire una cantina a Imola. La Procura di Bologna iniziò a indagare e Errani fece scrivere a due dirigenti, Filomena Terzini e Valtiero Mazzotti una relazione in cui chiariva la correttezz­a dell’istituzion­e. L’indagine finì per contestare al fratello i reati di falso e truffa, mentre Errani e i due dirigenti furono accusati, in sostanza, di aver coperto il raggiro con atti falsi. Il processo in primo grado si celebrò in abbreviato e i tre furono assolti. La Procura però impugnò e di diverso avviso furono i giudici di appello: la relazione fu ritenuta dolosament­e omissiva. Risultato, un anno ad Errani, due mesi in più ai funzionari, e dimissioni da presidente della Regione. Con il ricorso in Cassazione, il 17 giugno 2015 arrivò l'annullamen­to della condanna e il rinvio ad un nuovo appello, che ha portato alla conferma delle prime assoluzion­i . Per la parola fine, in teoria, bisognerà attendere la Procura generale, che aveva chiesto nuovamente condanne e che potrebbe, dopo aver letto la sentenza, decidere di impugnare.

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